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Memorie controverse, post-memorie di famiglia: l'eredità del fascismo

26 Gennaio 2023

ore: 11:00

Aula A (Via Azzo Gardino, 23 - Bologna)

Ingresso libero

Il regista Duccio Chiarini, a partire dalle riflessioni proposte in L'occhio di vetro (2020), dialogherà con Andrea Borsari (filosofo), Francesco Mazzucchelli (semiologo) Rita Monticelli (studiosa di Letteratura e studi di genere), Mario Panico (semiologo) e Patrizia Violi (semiologa) su cosa vuol dire ereditare una memoria familiare scomoda, sul ruolo che le seconde e terze generazioni hanno nella ridefinizione delle responsabilità individuali e collettive in contesti traumatici, sulle dimenticanze italiane e sull'eredità della dittatura fascista.

Premiato come miglior documentario italiano al Festival Dei Popoli, L'occhio di vetro (2020) di Duccio Chiarini racconta il percorso di riscrittura della storia familiare messo in atto dal regista. Dopo la morte della sua amata nonna Liliana, Chiarini decide di riprendere le fila dl una ricerca abbandonata tempo prima riguardante il passato fascista dl alcuni componenti della sua famiglia. Indagando l'archivio privato, riassemblando foto in bianco e nero e oggetti lasciati a far polvere in soffitta, dialogando con i familiari ancora in vita e guardando ai cinegiornali fascisti dell'Istituto Luce, Chiarini racconta dell'innamoramento per Mussolini e il fascismo della sua famiglia. Parte dal prozio Ferruccio, sopravvissuto alla Prima guerra mondiale, che da giovane aderì alla Repubblica di Salò, fino ad arrivare a parlare di sè stesso, della vergogna provata nello scoprire che “in un mondo di nonni partigiani”, i suoi erano stati fascisti.

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