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Rapporto Treelle sull'istruzione

Rapporto dell'Associazione Treelle (Life Long Learning) sulla scuola italiana.
In Italia il livello d'istruzione degli adulti tra i 25 e i 64 anni è tra i più bassi dell' Unione Europea: il 25% della popolazione ha solo la licenza elementare, il 30% dei ragazzi tra i 15 ed i 19 anni ha già lasciato la scuola (contro una media europea del 20%) e solo il 42% è arrivato al diploma, contro una media europea del 59%. E' quanto emerge dal Quaderno n.1 dell'Associazione Treelle (Life Long Learning) intitolato "Scuola italiana, scuola europea?" presentato dalla Fondazione Cassa di Risparmio che ha patrocinato la ricerca. Dal rapporto emerge che in Italia solo il 10% della popolazione ha conseguito un titolo universitario (la media europea è del 26%) e che solo 38 persone su cento leggono almeno un libro all'anno, contro le 70 della media europea. Gli italiani continuano a leggere poco anche i quotidiani: 102 copie ogni 1000 abitanti contro le oltre 300 per Germania, Gran Bretagna, Austria e Paesi Scandinavi.
Secondo l' indagine, il 5% della popolazione tra i 16 e i 65 anni è da considerarsi "analfabeta funzionale", mentre il 66% si trova in condizioni di alto o medio rischio di analfabetismo: in una recente indagine Ocse-Pisa, sottolinea il Rapporto, gli studenti 15enni italiani hanno evidenziato risultati significativamente inferiori alla media Ocse in competenza funzionale di lettura, piazzandosi al 20° posto su 32 Paesi. Dagli anni '60 il numero degli studenti elementari italiani è diminuito del 37%, a fronte di un aumento del 40% del numero degli insegnanti (ora sono 800.000), pari a un docente ogni 11 studenti contro una media europea di uno a 16. Ma nonostante gli stipendi degli insegnanti italiani siano inferiori rispetto alla media europea, la spesa per studente, che costa 5.000 euro all'anno, sono nettamente superiori.
L'Associazione tenta d'individuare le ragioni per le quali Paesi come Finlandia e perfino la Corea, pur avendo una spesa per studente inferiore alla nostra, ottengano risultati superiori in fatto di apprendimento. Riconosce tuttavia che negli ultimi quarant'anni in Italia il tasso di crescita dei diplomati è secondo solo a quello della Spagna. Per migliorare la qualità dell'istruzione italiana, gli esperti indicano vari fattori, fra cui l'autonomia delle scuole, le nuove metodologie didattiche e la quantità delle risorse investite.