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Frank McCourt vince il Premio "Riccardo Bacchelli"

Con il romanzo 'Che  paese, l'America' vince il Premio Internazionale Riccardo  Bacchelli,  istituito  dal  Comune di Bologna in omaggio ad un grande protagonista del '900.
E'  Frank McCourt il vincitore dell'edizione 2002 del Premio Internazionale Riccardo  Bacchelli  istituito  dal  Comune di Bologna in omaggio a uno dei maggiori protagonisti della letteratura italiana del Novecento.

La  prestigiosa  giuria  che  ha  sancito la vittoria  di McCourt e del suo romanzo  "Che  paese,  l'America"  (edito in Italia da Adelphi) è composta da Enzo  Biagi,  Umberto Eco, Don De Lillo (vincitore della prima edizione nel 2000  con Underworld edito da Einaudi), Giuseppe Galasso, Angelo Guglielmi, Nicola  Matteucci,  Francesca  Sanvitale,  Maurizio Vitale, Ezio Raimondi e Angelo Varni.

Il  Comitato  organizzatore  è  presieduto  dal  Sindaco di Bologna Giorgio Guazzaloca  e ne fanno parte il Rettore dell'Università di Bologna Pier Ugo Calzolari,  il professor Ezio Raimondi, presidente dell'Ibc, e il professor Angelo Varni, docente di Storia Contemporanea all'Università di Bologna.

Questa la motivazione della giuria: "Attraverso il riconoscimento conferito a  Frank  McCourt  per  il  suo  'Che  paese, l'America' (Adelphi, 2000) la commissione   giudicatrice  del  premio  Bacchelli  2002  intende  premiare un'opera  capace  di  guidare  il  lettore  attraverso  le  sensazioni,  le difficoltà pratiche, la complessità delle relazioni sociali e culturali, le esperienze  di  vita  individuali e collettive, proprie di un immigrato, in questo caso irlandese, nel suo inserirsi all'interno della realtà della New York  del  dopoguerra.  Pur  lontano  da  ogni  epopea  retorica  e da ogni ambizione  di  analisi  sociologica,  il  racconto  di McCourt, seguendo la difficile   iniziazione   del   protagonista  verso  una  faticata  dignità professionale,  descrive  con  la pienezza dei toni di una scrittura sempre agganciata  al  reale la storia della conquista di una nuova identità, dove speranze  e  delusioni  non possono che alternarsi nel difficile equilibrio tra   permanenze   inevitabili   delle   precedenti   radici  culturali  ed acquisizione  di  una diversa fisionomia adeguata ai ritmi e alle atmosfere consuetudinarie del nuovo paese di accoglienza. Un libro, quindi, capace di interpretare   l'attitudine   del  romanzo  contemporaneo  a  continuare  a rappresentare  gli intrecci del vivere quotidiano nel costante rapporto con i  luoghi  dove  gli uomini sono chiamati a comporre i frammenti della loro storia  per trarne un senso che dalle impronte del passato li orienti verso il futuro".

Nel  mese  di  dicembre  McCourt  sarà  a  Bologna,  ospite  del  Comune  e protagonista  di  una  serata  in  suo onore, durante la quale riceverà dal sindaco  Giorgio Guazzaloca una targa d'argento e un premio di oltre 41mila euro.


FRANK MCCOURT  - IL VINCITORE
Frank  McCourt,  classe  1930,   newyorchese di origine irlandese, ad oltre sessant'anni si è messo in gioco pubblicando il suo primo romanzo Le ceneri di  Angela,  una  autobiografia della sua infanzia ed adolescenza, che si è aggiudicata  il  premio  Pulitzer  ed  il  National  Critics Award. A breve distanza  dal  suo sorprendente esordio letterario, nel 1999, ha pubblicato questo libro che in Italia ha già raggiunto la quarta edizione.


'CHE PAESE, L'AMERICA' - ADELPHI
L'America  che  McCourt  vede dalla nave che dall'Irlanda lo sta portando a New  York,  sembra  il luogo del riscatto per antonomasia. Una New York del secondo  dopoguerra, in cui si troverà a vivere con un duro apprendistato e con  tutta  la  fatica e le incomprensioni che inevitabilmente un emigrante subisce  in  ogni  paese  che lo ospita. Diviene inserviente in un lussuoso albergo,  servitore della patria durante la guerra di Corea, scaricatore di porto e infine insegnante, scoprendo la sua vera vocazione.


ELENCO DELLE OPERE CANDIDATE ALL'EDIZIONE 2002
Michael Cunningham "Una casa alla fine del mondo" - Bompiani.
Jonathan Franzen "Le Correzioni" - Einaudi.
Carlos Fuentes "Le relazioni lontane" - Il Saggiatore.
Nadia Fusini "Lo specchio di Elisabetta" - Mondadori.
David Grossman "Che tu sia per me il coltello" - Mondadori.
Abraham B. Yehoshua "Viaggio alla fine del millennio" - Einaudi.
Luigi Malerba "Il circolo di Granada" - Mondadori.
Margaret Mazzantini "Non ti muovere" - Mondadori.
Frank McCourt "Che paese, l'America" - Adelphi.
Ian Mc Ewan "Espiazione" - Einaudi.
Arturo Perez-Reverte "La carta sferica" - Tropea.
Arturo Perez-Reverte "Purezza di sangue" - Salani.
Ermanno Rea "La dismissione" - Rizzoli.
Philip Roth "Pastorale Americana" - Einaudi.
Sandro Veronesi "La forza del passato" - Bompiani.


IL PREMIO RICCARDO BACCHELLI
Saggista,  moralista,  letterato di alta ma inquieta tradizione, interprete sagace di un'unità regionale che diveniva anche nazionale ed europea, unito da  un  legame  profondo  con la sua città e con il colore della sua terra, Riccardo   Bacchelli   ha  percorso  la  grande  via  della  narrativa  con l'intelligenza  e  il  virtuosismo  corposo  di  una  scrittura doviziosa e intensa e ha visto sempre nel romanzo il genere più libero e sperimentativo della  letteratura,  vagante  e  pieghevole - come egli diceva - chiamato a rappresentare   gli   aspetti   "appassionati,  avventurosi  ed  enigmatici dell'umana esistenza". Così  nel  suo nome la città di Bologna ha istituito un Premio biennale per il  romanzo  contemporaneo  nella  certezza  che  esso  continui  ad essere un'avventura  conoscitiva  del  vivere  umano  nel  suo intreccio di storia individuale  e di storia collettiva, un'esperienza di linguaggio e di forme che  si  tramuta  in  indagine antropologica, in ricerca sul rapporto degli individui  e  delle comunità con i luoghi e le origini, tanto più nel tempo della globalizzazione e della nuova civiltà informatica. Forse tocca ancora al  romanzo, se la sua vitalità non è venuta meno, di seguitare a scrutare, anche  nel quotidiano, i mondi sconosciuti dell'uomo e di rappresentarne la loro  verità interrogativa, l'ansia della domanda e del dubbio in cui anche il passato può essere una promessa di futuro.


RICCARDO BACCHELLI
Nato a Bologna nel 1891, Bacchelli percepì interamente i fermenti culturali dell'Italia  nel  periodo  che  precedette  la  prima guerra mondiale a cui partecipò come sottotenente. La sua carriera letteraria mosse i primi passi in   una  Bologna  ancora  profondamente  carducciana  per  rinnovarsi  poi nell'amicizia  con  Prezzolini  alla Voce nel 1913 e nei romanzi storici di cui  il  più  noto  resta  Il  mulino  del  Po.  Dopo  la guerra, si dedicò interamente all'attività culturale. Nel 1919 fu tra i fondatori della Ronda , rivista  che in quegli anni raccolse l'adesione ammirata di centinaia di giovani  intellettuali,  ma  collaborò  anche  alla  Fiera letteraria, alla Lettura,  alla  Stampa,  all'Italiano,  al  Selvaggio,  alla  Illustrazione italiana,  all'Ambrosiano,  al  Corriere  della  Sera e altri. Bacchelli fu anche poeta, saggista, musicologo, autore teatrale, provocatore culturale e soprattutto  narratore.  Di questa sua ultima attività ricordiamo, oltre al già  citato Il mulino del Po (del '38), Lo sa il tonno (1923), Il diavolo a Pontelungo  (1927),  Il  pianto  del figlio di Lais (1945), Iride, La città degli amanti, Lo sguardo di Gesù e altre opere. Bacchelli muore a Monza nel 1985 all'età di 94 anni.