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Unione Europea e discriminazione fiscale

"Libertà economiche del trattato UE ed imposizione diretta degli stati. il divieto di discriminazione: riflessi fiscali": un convegno di studio il 27 e 28 settembre a Bologna.
Si intitola “Libertà economiche del trattato UE ed imposizione diretta degli stati. il divieto di discriminazione: riflessi fiscali” il convegno di studio organizzato a  Bologna, per il

27-28 settembre 2002 dalle ore 9,30
Facoltà di Giurisprudenza - sala delle armi “Tito Carnacini” - via Zamboni, 22

dai docenti del  master universitario in diritto tributario «Antonio Berliri» e del dottorato di ricerca in diritto tributario europeo in collaborazione con l’instituto de estudios fiscales, Ministerio de hacienda de España.

In tutti i processi discussi dinnanzi alla Corte di Giustizia dell’Unione europea in tema di discriminazione fiscale non compare mai il nome di un cittadino italiano. E’ davvero possibile sostenere che l’Italia sia il paese più “europeo” fra tutti quelli dell’unione? Oppure il problema del divieto di discriminazione non è stato ancora sufficientemente conosciuto da parte dei cittadini che se ne potrebbero avvalere di più di quanto di non facciano fino ad ora?

Il principio di non discriminazione costituisce una delle regole fondamentali della Comunità europea e forse il diritto fondamentale di tutti i cittadini che la abitano, siano essi professionisti, imprenditori o semplici consumatori. E la fiscalità risulta il fattore attraverso il quale lo stato nazionale può incidere in maniera più penetrante nella vita dei residenti nel suo territorio, quello attraverso cui i trattamenti differenziati possono essere più onerosi per il contribuente o più svantaggiosi per l’impresa.

Ecco perché è importante capire appieno la portata del principio dei non discriminazione e, attraverso di esso, il significato della propria cittadinanza europea, e non solo nazionale.

Il convegno del 27 e 28 settembre opera proprio in questo senso: prevedendo l’intervento di un relatore per ciascuno dei più importanti stati europei, permetterà ai partecipanti di avere un quadro d’insieme della situazione europea, delle possibilità che concede e delle prospettive di sviluppo.
Il convegno ha ottenuto il patrocinio del presidente della Commissione europea Romano Prodi, a segno evidente della dimensione oramai internazionale dell’evento e dell’attenzione a esso prestata all’interno dell’Unione europea.


Programma
I SESSIONE
Riflessi fiscali del divieto di discriminazione.
Ore 10,00 Presiede: Furio Bosello Università di Bologna
Paul Farmer European Tax College - Richard Lyal Commissione Europea - Augusto Fantozzi Università La Sapienza di Roma
Ore 13,00 Comunicazioni e interventi

II SESSIONE
Divieto di discriminazione e ordinamenti tributari nazionali.
Ore 15,30 Presiede: Juan Josè Rubio Guerrero Direttore dell’Instituto de Estudios Fiscales
L’esperienza olandese, svedese, britannica.
Peter Essers Katholieke Universiteit Brabant, Tilburg - Leif Muten Stockholm School of Economics
Philip Baker University of London
Ore 18,00 Comunicazioni e interventi

II SESSIONE, SABATO 28 settembre
Divieto di discriminazione e ordinamenti tributari nazionali.
Ore 9,30 Presiede: Andrea Fedele Università La Sapienza di Roma
L’esperienza italiana, tedesca, spagnola.
Enrico De Mita Università Cattolica di Milano - Rolf Eckoff Universität Regensburg
Alejandro Menendez Moreno Universidad de Valladolid
Ore 15,30 L’esperienza belga e francese.
Marc Dassese Université Libre de Bruxelles
Philippe Durand Chef du Service juridique de la Direction générale des Impôts, Ministere de Finances

III SESSIONE
Divieto di discriminazione tra armonizzazione e competizione fiscale.
Ore 17,00 Michel Aujean Direttore Politiche Fiscali TAXUD, Commissione Europea
Ore 17,30 Dibattito