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I volti dei libri

La Biblioteca Universitaria esporrà 15 tele settecentesche di cui ha curato il restauro. Un assaggio di un patrimonio più ampio donato da alcune tra le più nobili famiglie bolognesi: i Monti, gli Ercolani e gli Alidosi.
Copertine di libri storici dell'Alma Mater Un rapporto strettissimo quello tra i volti degli autori e i loro libri. Entrambi - ritratti e volumi – sono patrimonio della Biblioteca Universitaria di Bologna (BUB). Con la mostra I Volti dei Libri i corridoi e parte dall’Aula Magna di via Zamboni 35 fanno spazio a una quindicina di opere. Difficile non pensare che se fossero di un’altra epoca sarebbero state foto nella quarta di copertina. Invece il Settecento ce le ha tramandate come opere del pennello.

Fanno parte di una ricca iconoteca di proprietà della Biblioteca e distribuita per tutto il palazzo, tra sale di lettura e quelle attigue del Rettorato. Una collezione, “tutta pervenuta a seguito della donazione di fondi librari” spiega Biancastella Antonino, direttrice della BUB “che si è andata arricchendo dalla prima donazione cospicua”. Era il 1754 quando il cardinale Filippo Maria Monti donò i suoi 12.000 volumi accompagnati da circa 400 ritratti. Da questo primo lascito tanti altri come quello delle famiglie Ercolani e Alidosi che per tutto l’Ottocento hanno contribuito ad arricchire il patrimonio.

Quelle in mostra non sono le opere più preziose in assoluto (la collezione vanta anche dei Creti e dei Carracci), ma quelle più bisognose di restauro. A essere curate però saranno anche altre. Probabilmente un’ulteriore decina verranno restaurate entro l’anno, “con i fondi della biblioteca – prosegue la direttrice - che nel 2004 ha in programma di spendere 50 mila euro per il restauro dei volumi” (sono 1 milione 326 mila quelli in catalogo). A Rita Giordano è spettato il compito di andare alla ricerca dei volumi ritratti nei quadri che fanno da corredo all’esposizione.

La mostra è anche un modo per festeggiare “un sapiente restauro, durato quasi un anno” – racconta la direttrice Antonino. Le 15 tele sono state affidate alle cure di Anna Ruggiero che oltre a riportarle in buone condizioni ha scoperto anche qualche segreto. Come quella del ritratto di Issicratea Monti a cui qualcuno, magari un direttore della biblioteca burlone di fine Ottocento aveva scritto sopra il nome di sua sorella.  “Ho usato il metodo dell’Opificio delle pietre dure di Firenze- racconta la restauratrice -che comporta pochi interventi per curare i malanni dell’opera” .

La mostra, da oggi fino all’8 maggio in via Zamboni 35, è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 18,30 il sabato fino alle 13. Ai visitatori verrà fornito in omaggio anche un grazioso opuscolo illustrato.