Logo d'ateneo Unibo Magazine

Carducci e le donne

Il complicato e turbolendo rapporto di Giosuè Carducci con il mondo femminile sarà il tema dell'incontro che aprirà le celebrazioni per il centenario della scomparsa del grande poeta. Protagoniste: l'amante Carolina Cristofori Piva, la giovane Annie Vivanti, la figura della regina Margherita.
Giosuè Carducci

Sposato dal 1859 con Elvira Menicucci. Dal 1871, amante di Carolina Cristofori Piva, la Lidia delle "Odi barbare". Poi altri nomi femminili come Dafne Gargiolli, Adele Bergamini, Silvia Pasolini. Infine, già ultrasessantenne, una nuova storia con la giovane e spregiudicata Annie Vivanti. Il rapporto di Giosuè Carducci con le donne è sempre stato turbolento, intenso e complicato. E non sono in pochi a riconoscere che questo complesso confronto del poeta con il mondo femminile sia stato anche tra le maggiori influenze e fonti di ispirazione per la sua opera.

Proprio un incontro su questo importante aspetto della vita e dell'attività artistica di Carducci aprirà domani, 16 febbraio, le celebrazioni per il centesimo anniversario della scomparsa del poeta. La Sala dello Stabat Mater della Biblioteca dell'Archiginnasio (Piazza Galvani, 1) ospiterà infatti, a partire dalle ore 16,30, l'evento "Lidia Margherita Annie. Carducci e le donne".

"Quella di domani", spiega l'Assessore alla Cultura Angelo Guglielmi, "è la prima di una lunga serie di iniziative che sono state preparate per celebrare questo importante anniversario. La città in cui viviamo, la Bologna dal respiro medioevale, è una città costruita proprio da Carducci. Era allora doveroso che Comune e Università, le due realtà più significative di questa città, si incontrassero per rendere omaggio a questo grande personaggio".

Organizzato in collaborazione con Casa Carducci e con il contributo della Fondazione Carisbo, l'incontro "Lidia Margherita Annie. Carducci e le donne" ospiterà quattro interventi, coordinati da Gian Mario Anselmi e incentrati sulle figure femminili che maggiormente hanno segnato la vita e l'opera del poeta.

"Giosuè Carducci si è sposato nel 1859", racconta Marco A. Bazzocchi, docente di Letteratura Italiana presso l'Alma Mater, "ma per tutta la vita ha avuto rapporti con una serie di donne che hanno segnato profondamente non solo la sua biografia, ma anche la sua opera. Le lettere di Carducci a Carolina Cristofori Piva sono vere e proprie opere di letteratura. E lo sono anche le missive scritte più tardi ad Annie Vivanti".

Mentre di queste due donne tanto presenti e importanti nella vita di Carducci si occuperanno gli interventi di Simonetta Santucci e Anna Folli, e mentre Paola Goretti parlerà della dimensione estetica dell'epoca e della figura delle ninfe nell'opera del poeta, il Prof. Bazzocchi si soffermerà invece sulla figura, più oscura sotto questo punto di vista, della regina Margherita. "In occasione della visita a Bologna dei regnanti Umberto e Margherita, nel 1878", spiega Bazzocchi, "Carducci scrisse un'ode per la regina. Pochi anni dopo, nel 1881, scrisse l'opera 'Eterno femminino regale' che parlava nuovamente di Margherita. A quel punto, Carolina Cristofori Piva era morta da poche settimane. Anche alla luce dei carteggi lasciati dal poeta, la mia ipotesi è che Carducci vedesse nella Regina la figura di Carolina. Un amore trasposto, dunque. Un sottolineare il mito della bellezza come fondamento non solo poetico, ma anche politico. Margherita come icona per un nuovo inizio della Storia italiana".

Le celebrazioni per il centenario della scomparsa di Giosuè Carducci continueranno con diverse iniziative per tutto il 2007 e culmineranno a novembre con la mostra "Carducci e i miti della bellezza", ospitata dalla sala dello Stabat Mater dell'Archiginnasio.