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Food Supply Chain - Tracciabilità Agroalimentare

E' la domanda a cui vuole dare risposta il progetto "Food Supply Chain - Tracciabilità Agroalimentare", promosso dai dipartimenti di Ingegneria Industriale e di Scienze degli Alimenti. Riprodurre in laboratorio le condizioni di trasporto dei prodotti per capire i possibili effetti sulla loro qualità. Si inizia con olio e vino
Food Supply Chain - Tracciabilità Agroalimentare

Frutta, verdura, ortaggi che viaggiano su ruote, su rotaie, via mare da un paese all'altro, a volte persino da un continente ad un altro, prima di finire nei banchi del supermercati, e sulle nostre tavole. Ma cosa succede ai prodotti agroalimentari quando affrontano questi lunghi viaggi? In che modo il cambiamento di temperatura, di umidità, di luminosità o le vibrazioni dei mezzi di trasporto ne modificano le proprietà? I dipartimenti di Ingegneria Industriale e di Scienze degli Alimenti dell'Alma Mater stanno cercando risposte a queste domande con il progetto "Food Supply Chain - Tracciabilità Agroalimentare".

L'obiettivo di fondo è tutelare e valorizzare l'export dei prodotti italiani e verificare la sostenibilità ambientale e sociale dell’intera catena logistica dei prodotti alimentari. Tracciabilità come garanzia di trasparenza, quindi. Una garanzia di sicurezza per il consumatore e allo stesso tempo, per i produttori del settore agroalimentare, un'opportunità di tutela della propria attività.

Nel progetto, diretto da Riccardo Manzini, docente a Ingegneria Industriale, saranno coinvolte diverse aziende agroalimentari sparse in tutto il territorio italiano. I primi prodotti su cui si concentrerà l'attenzione dei ricercatori sono olio e vino. La loro intera catena di produzione, dalle coltivazioni alla tavola, sarà analizzata alla ricerca di punti critici e possibilità di miglioramento nel campo della logistica e del trasporto.

Il punto di partenza è quindi un'analisi dettagliata della filiera produttiva e distributiva. Una volta chiaro il percorso delle merci, queste verranno accompagnate da data-logger e tecnologie di tracciabilità per monitorarne temperatura, vibrazioni, umidità, intensità luminosa durante il viaggio. Con i dati raccolti sarà quindi possibile riprodurre in laboratorio le condizioni di trasporto e realizzare così l’analisi organolettica/sensoriale e chimica dei prodotti per giudicare gli effetti sulla qualità imputabili alle diverse modalità e condizioni di trasporto.

Il progetto ha anche un sito web dedicato su cui si possono informazioni dettagliate.