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051. Bologna identità e memoria

051. Bologna identità e memoria

Autore: Giuliana Santarelli (a cura di)

Editore: Bononia University Press

Prezzo: 15 euro

Bologna dagli anni settanta agli anni duemila raccontata attraverso le testimonianze dei protagonisti istituzionali e culturali. Una realtà eclettica ricca di personaggi e produzioni culturali: un'epoca per molti versi eccezionale

Anni fertili a Bologna quelli dal 1975 al 2000, anni in cui la cultura, diffusasi dal basso, ha generato idee, oggi diventate istituzioni, prodotto cambiamenti nel contesto urbano e sociale, e propagato risonanze sul territorio nazionale.

Il volume racconta questo processo attraverso tre piani di lettura paralleli: gli incontri tra giovani, che scoprono di condividere un’appartenenza; lo sguardo sulla città, attraverso il ruolo giocato dall’Università e dalle altre istituzioni; gli anni Settanta con la scia di personaggi e produzioni di natura politico culturale che si sono lasciati alle spalle.

Aureliana Alberici, Mauro Felicori, Franco Frabboni, Roberto Grandi, Walter Vitali sono le voci, alcune fuori campo, di coloro che sono stati sostenitori e fondatori di gran parte di quanto si narra. Raccolte in due sezioni antologiche, le testimonianze di Pino Cacucci, Antonio Faeti, Marta Franceschini, Salvatore Jemma, Rino Maenza, Enrico Palandri invitano a una riflessione più approfondita su una traccia, un periodo o un evento particolare.

Il libro raccoglie le testimonianze di tutti i grandi protagonisti di quest'epoca straordinaria, a cominciare da Lucio Dalla che racconta, in uno scritto inedito, delle cinquemilaquattrocentosettantacinque sere della sua vita trascorse alla trattoria da Vito. Antonio Faeti ricorda quel romantico ragazzo, già celebre ovunque, già vanamente imitato, che rispondeva al nome di Andrea Pazienza, mentre Roberto "Freak" Antoni, ci fa sapere di non essere più brutto e cattivo. E ancora: Guccini e il Centro San Domenico, il teatro Testoni, i ragazzacci del Pratello, i CCCP Fedeli alla Linea, Orea Malià e naturalmente il Cassero, il Circolo Pavese, il Q.BO' e le radio libere, senza dimenticare il ruolo fondamentale svolto in ogni fase dal Comune di Bologna e dall'Università.

L’esperienza biografica, ma collettiva, ne fa un libro corale in cui la trama, costruita successivamente dalla scrittura, si dipana in primo luogo dagli incontri e dagli avvenimenti.

Giuliana Santarelli lavora all’Università di Bologna, dove è tutor e professore a contratto a Scienze della Formazione Primaria.