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Geometrie della distanza: la figura non è un prisma

Un incontro tra due voci storiche della sperimentazione teatrale italiana: Chiara Guidi (Socìetas Raffaello Sanzio) ed Ermanna Montanari (Teatro delle Albe)
Geometrie della distanza: la figura non è un prisma

Si chiama La scena del combattimento il progetto de La Soffitta 2013, coordinato da Enrico Pitozzi, che porterà domani pomeriggio - venerdì 22 febbraio, ore 16 - ai Laboratori delle Arti due voci storiche della sperimentazione teatrale italiana: Chiara Guidi (Socìetas Raffaello Sanzio) ed Ermanna Montanari (Teatro delle Albe). Durante l'incontro, introdotto e coordinato da Enrico Pitozzi e intitolato Geometrie della distanza: la figura non è un prisma, le due autrici, prendendo spunto dalle singole ricerche avviate intorno ai temi della voce e del suono, toccheranno gli aspetti portanti che hanno dato avvio alla composizione del lavoro.

Questo evento si realizza in occasione della presentazione dello spettacolo di Guidi e Montanari "Poco lontano da qui", in replica al DOM - La cupola del Pilastro dal 21 al 23 febbraio (ore 21,30), nell'ambito del festival BilBolBul.

"Il teatro - spiega Enrico Pitozzi - è lo spazio in cui convergono e prendono forma tensioni indicibili. È il luogo dell’epifania e dell’incontro. Da qui si sviluppa quella logica del 'combattimento' che, in senso musicale, organizza pulsioni, tensioni e colori attorno ad un punto d’equilibrio. È così che Chiara Guidi ed Ermanna Montanari mettono in relazione due modi di guardare al teatro, incrociando i percorsi che la Socìetas Raffaello Sanzio e il Teatro delle Albe hanno condotto negli ultimi trent’anni. Si tratta di una reciproca apertura verso la ricerca di una forma scenica inedita".

"'Poco lontano da qui' è il risultato scenico di questo dialogo a due voci, il frutto di un incontro che prende avvio da una lettera dalla prigionia di Rosa Luxemburg e che si snoda, nel suo sviluppo drammaturgico, in una processo che contamina la ricerca vocale con il disegno sonoro pensato dal compositore elettroacustico Giuseppe Ielasi. Voce e suono sono gli elementi che strutturano questa 'passeggiata cromatica' nelle sfumature di una doppia esistenza che fa i conti con le sue contraddizioni. La scena è qui pensata come un prisma, un luogo abitato da figure che esistono e prendono parola per marchiare a fuoco la parte indicibile del reale e svelarne la violenza. Il loro sguardo è segnato dal dono della lontananza, perché capace di restituire in immagine il mosaico del mondo: occhi che sprofondano nelle cose per poter vedere più limpidamente".

Chiara Guidi fonda la Socìetas Raffaello Sanzio nel 1981 insieme a Romeo e Claudia Castellucci, con i quali sviluppa un teatro basato sulla potenza visiva, plastica e sonora della scena. Come attrice avvia una personale ricerca sulla parola recitata e sulla voce. L’attenzione al versante sonoro la porta a collaborare con alcuni musicisti - Scott Gibbons, Blixa Bargeld e Giuseppe Ielasi, tra altri - al fine di comporre una drammaturgia in cui la parola si scompone per farsi spartito.

Ermanna Montanari fonda nel 1983 - insieme a Marco Martinelli, Luigi Dadina e Marcella Nonni - il Teatro delle Albe di cui è attrice, autrice e scenografa, contribuendo a disegnare l’originale percorso del gruppo che unisce ricerca e tradizione nell’invenzione di un linguaggio scenico contemporaneo. Nel 1991 le Albe fondano Ravenna Teatro, "Teatro Stabile di Innovazione", in cui Montanari affianca Marco Martinelli nella direzione artistica. Come "miglior attrice protagonista" vince, per tre edizioni, il "Premio Ubu".