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Scienza e tecnica nel Settecento e nell'Ottocento. La Rivoluzione industriale vista dagli ingegneri

Scienza e tecnica nel Settecento e nell’Ottocento. La Rivoluzione industriale vista dagli ingegneri

Autore: Ezio Mesini e Domenico Mirri (a cura di)

Editore: Clueb

Prezzo: 30 euro

Una raccolta delle conferenze dedicate allo sviluppo tecnico-scientifico del XVIII e del XIX secolo promosse dalla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna, in collaborazione con il CIRESS (Centro interdipartimentale di ricerca in epistemologia e storia delle scienze "Federigo Enriques")

Dal 2005 la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna, in collaborazione con il CIRESS (Centro interdipartimentale di ricerca in epistemologia e storia delle scienze "Federigo Enriques"), ha organizzato oltre cinquanta conferenze che hanno visto come relatori sia storici e filosofi della scienza, sia matematici, fisici, chimici e ingegneri. Hanno affrontato tematiche non solo specifiche, ma anche di valenza più generale e considerando un arco temporale tale da interessare non solo l’era moderna. Un numero significativo ha trattato temi relativi allo sviluppo tecnico-scientifico del XVIII e del XIX secolo: sono queste conferenze, in particolare, che vengono raccolte in questo volume, a sottolineare l’importanza dei temi che essi hanno affrontato in quella che comunemente viene definita "Rivoluzione industriale".

Il volume nasce dalla consapevolezza che la dimensione storica degli insegnamenti scientifici e tecnici tipicamente impartiti nella Facoltà di Ingegneria è parte integrante dell’evoluzione della nostra civiltà. A questa dimensione andrebbero accompagnati elementi di tipo filosofico ed epistemologico che necessariamente si coniugano al sapere tecnico e scientifico. Nelle società di oggi è però assai facile scorgere schematismi che dividono le due culture e che creano falsi confini laddove invece bisognerebbe individuare continuità. La storia della scienza e della tecnica, e la storia dell’impresa sono altrettanti schemi che tentano di aprire nuovi fronti di ricerca, a fianco delle discipline "classiche". Ma esse sono scienze giovani, spesso ricche di entusiasmi e di fermenti che le allontanano dal rigore di una maturità più saggia. In una società che non può non dirsi tecnologica, l’intersezione tra le culture delle scienze più o meno esatte, e le culture della pratica, che sono per loro natura euristiche e per molti versi casuali, è tale che parlare di macchine e sistemi di produzione significa anche parlare di uomini e di filosofie. Per questo motivo hanno collaborato al volume anche alcuni filosofi; l’interesse è comune perché la consapevolezza dell’influenza reciproca tra la scienza e la filosofia a partire da Galileo è indispensabile per una migliore conoscenza sia dell’una che dell’altra. Dopo gli studi storici di Federigo Enriques nella prima metà del secolo scorso riguardanti principalmente le Scienze, in epoca più recente si è manifestato un notevole interesse per la storia degli argomenti specificatamente trattati nei corsi delle Facoltà di Ingegneria.

L’argomento affrontato dal volume è molto ampio e i contributi presenti in esso certamente non lo esauriscono. La Rivoluzione industriale è un fenomeno che riguarda l’intera Europa; i singoli contributi indagano lo sviluppo di una particolare disciplina o in un’ottica europea, o semplicemente italiana, oppure presentano singoli scienziati o tecnologi. Ne risulta un quadro ricco e stimolante di quest’epoca, espressione dell’esistenza di un grande impegno sul piano scientifico e tecnico con una molteplicità di aspetti che meritano di essere indagati da molte angolazioni. Lo straordinario sviluppo della scienza e della tecnica nel Settecento e nell’Ottocento è dovuto sia alla convinzione, a partire da Galileo, che ogni teoria scientifica debba essere convalidata da esperimenti che la giustifichino, sia allo sviluppo straordinario della matematica applicata che, con l’introduzione del calcolo differenziale da parte di Newton e Leibniz, consente di descrivere mediante formule i fenomeni lineari con memoria. Il carattere principale di questo nuovo approccio alla conoscenza era una fiducia illimitata nella ragione e nella validità dell’estensione di metodi matematici in tutte le scienze fisiche e formali e, oltre ad esse, a tutti i campi della conoscenza. La consapevolezza che sia possibile descrivere mediante la matematica ogni fenomeno fisico, e che ogni fenomeno fisico si manifesta sempre secondo la formula matematica che lo descrive, ebbe una profonda influenza nell’intera società.

I contributi presenti nel volume qui presentato possono essere suddivisi in quattro parti. Nella prima parte vengono riportati contributi che trattano da un punto di vista generale, anche se riferito al solo aspetto scientifico, il problema della Rivoluzione industriale nel Settecento e nell’Ottocento. Nella seconda vengono riportati contributi che illustrano lo sviluppo storico di discipline tipiche delle Facoltà di Ingegneria in una visione europea o italiana. Nella terza parte vengono riportati contributi orientati a presentare lo sviluppo di una singola disciplina nelle Facoltà di Ingegneria italiane o singoli docenti (con una particolare attenzione per i docenti della scuola bolognese). Viene altresì fornito un significativo contributo relativo alla Storia della Facoltà di Ingegneria di Bologna. Infine, nella quarta e ultima parte viene fornita una riflessione sulla relazione tra filosofia, scienza e tecnica.