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Anche Londra, dopo la Silicon Valley: torna Unibo Launch Pad

Dopo il successo dell’edizione di lancio, torna il primo (e unico) programma italiano di accelerazione imprenditoriale per giovani ricercatori. I migliori progetti presentati avranno accesso a ulteriori momenti di formazione in California e nella City britannica


Torna Unibo Launch Pad, il primo (e unico) programma italiano di accelerazione imprenditoriale
interamente dedicato al mondo dei giovani ricercatori, e da quest’anno alla Silicon Valley si aggiunge anche Londra tra le mete internazionali destinate alle migliori idee di impresa.

Nato dalla collaborazione tra Università di Bologna, Istituto Italiano Imprenditorialità, aziende e fondazioni dell’Emilia Romagna, Unibo Launch Pad è un progetto pensato per costruire un percorso di formazione all’imprenditorialità accademica di natura laboratoriale. Il percorso prevede momenti di aula, affiancamento da parte di mentori, incontri sistematici con imprenditori e, per i team più promettenti, una fase finale in California, nella Silicon Valley. Inoltre, novità di quest’anno, l'acceleratore londinese iStarter premierà uno dei team selezionati ospitandolo per un periodo di alcune settimane nella City britannica, all'interno del loro programma di accelerazione e ricerca di capitali.

Partecipare è molto semplice: dal 16 maggio al 31 luglio tutti i giovani ricercatori, assegnisti, dottorandi e post-doc dell’Università di Bologna potranno presentare le proprie idee di impresa direttamente sul sito di Unibo Launch Pad. I progetti più promettenti entreranno così nella fase di accelerazione, che avrà inizio tra settembre e ottobre e durerà dieci settimane, al termine delle quali i team avranno l’opportunità di presentare la loro idea ad un panel di investitori. Non solo, per i progetti migliori ci sarà la possibilità di accedere ad un ulteriore periodo di formazione che si svolgerà nella Silicon Valley.

“L’esperienza maturata durante la prima edizione – spiega Simone Ferriani, docente al Dipartimento di Scienze aziendali dell’Alma Mater e direttore scientifico di Unibo Launch Pad – ha permesso di perfezionare i meccanismi di selezione dei progetti e arricchire così il percorso di formazione con nuovi stimoli ed eventi complementari. Fino al 31 luglio saremo impegnati a presentare la nuova edizione presso vari dipartimenti e laboratori, e sono convinto che grazie al passaparola legato al successo della prima edizione riusciremo ad allargare il numero dei candidati aumentando in questo modo la qualità, già ottima, dei progetti in ingresso”.

“Auspico che tutti i colleghi – dichiara il Rettore dell’Università di Bologna Francesco Ubertini – si impegnino a portare all’attenzione dei propri studenti e collaboratori questa splendida opportunità in grado di favorire il trasferimento di valore verso il territorio e di offrire preziosi strumenti cognitivi e tecnici ai nostri talenti più intraprendenti”.

“Immaginare nuovi percorsi di trasferimento tecnologico sostenendo la crescita di nuove aziende sotto la salda leadership imprenditoriale di giovani ricercatori – continua Rosa Grimaldi, delegata dell’Alma Mater per l’imprenditorialità – è la missione di Unibo Launch Pad, un’iniziativa che ha tutto il sostegno della nostra Università perché complementare ad altre iniziative mirate allo scouting di nuove idee ed alla diffusione di cultura imprenditoriale in tutte le sedi dell’Ateneo”.

Marco Zibordi, co-fondatore di HK, startup specializzata nell’agricoltura di precisione, è uno dei vincitori della scorsa edizione. “Grazie alla partecipazione al programma Launch Pad – racconta – ho acquisito maggiore coraggio e consapevolezza. Da ricercatori si tende a pensare che dal momento in cui si ha una brillante idea basti solo aspettare che qualcuno bussi alla porta, ma la realtà è ben differente. Il periodo di formazione di dieci settimane ci ha regalato grandi opportunità e contatti altrimenti impensabili. Dal soggiorno in Silicon Valley mi aspetto una grande carica di energia e nuove risorse per portare nel mondo il nostro contributo al miglioramento delle rese dei frutteti e quindi alla sfida alimentare”.

“Ogni giorno è un buon giorno – dice Alessandro Pastore, imprenditore seriale e mentore del programma – e ogni giorno si avanza un passettino alla volta. Questa è l’attitudine positiva che sta dietro ad ogni bravo imprenditore e ricercatore. C’è, però, una differenza che contraddistingue l’imprenditore di origine accademica dal semplice ricercatore: al piacere della scoperta si unisce la soddisfazione di aver risposto con le proprie idee alle grandi sfide che il mondo ci pone”.