Logo d'ateneo Unibo Magazine
Home In Ateneo Una nuova vita all’università: l’Alma Mater accoglie gli studenti richiedenti...

Una nuova vita all’università: l’Alma Mater accoglie gli studenti richiedenti asilo

Sulayman dal Gambia, Patrick dal Ghana, Abdel dal Marocco: le testimonianze dei primi studenti richiedenti asilo iscritti a corsi Unibo

“Alle superiori mi sono specializzato in lingua inglese e scienze e da poco ho ottenuto anche un diploma di italiano. Voglio continuare a studiare: il mio sogno è trovare lavoro come mediatore linguistico”. Sulayman Bah, 24 anni, è originario del Gambia, paese controllato dalla giunta militare di Yahya Jammeh, al potere dal 1994, con continue violazioni dei diritti umani e violenze. “Ero coinvolto in alcune attività di sostegno al partito di opposizione – racconta Sulayman – e sono finito ricercato da alcuni agenti del governo: la mia vita era in pericolo e ho dovuto abbandonare il paese”.

Sulayman è uno dei ragazzi richiedenti asilo politico in Italia che hanno richiesto di iscriversi ad alcuni corsi singoli dell’Università di Bologna per avviare qui la loro carriera universitaria. “Studierò Linguistica all’interno del corso Lingue, mercati e culture dell’Asia”, continua Sulayman, che è a Bologna da un anno e quattro mesi e parla già molto bene italiano. “Per me questa è una grande opportunità, soprattutto perché mi da la possibilità di costruire un percorso formativo solido”.

Dallo scorso dicembre, su invito della Commissione Europea, l’Alma Mater dà la possibilità agli studenti richiedenti asilo di iscriversi a corsi singoli dell’Università di Bologna, beneficiando dell’esonero totale dei contributi per l’anno accademico 2015/2016. Una misura pensata con l’obiettivo di sviluppare forme di integrazione per gli studenti costretti a interrompere il proprio percorso formativo perché perseguitati o in fuga da zone di guerra.


Come Patrick Henneh, un ragazzo di appena 18 anni, scappato dal Ghana e arrivato in Italia dieci mesi fa. “Ho studiato alle superiori e nel frattempo ho iniziato a lavorare nel settore del credito. Per questo voglio continuare i miei studi in economia”. Patrick frequenterà alcuni corsi del CLEF, la laurea internazionale Unibo in Economics and Finance. “Studierò Macroeconomics, Economic History, Foundations of Law. Il Ghana e molti paesi africani hanno gravi problemi economici: ho scelto questi studi anche con la speranza di poter dare una mano, in futuro, per aiutare il mio paese di origine”.

Sono una dozzina, ad oggi, gli studenti richiedenti asilo che hanno approfittato dell’opportunità offerta dall’Alma Mater e stanno iniziando il loro percorso universitario. Per iscriversi hanno dovuto certificare le loro precedenti esperienze di studio e una commissione costituita a hoc ha valutato e approvato le loro richieste.

Originario del Marocco, Abdel Akim ha 30 anni ed è arrivato in Italia sei mesi fa. Ha studiato lingue a Fez e aveva un lavoro nel settore alberghiero, a contatto con i turisti. Quando, per una disputa locale, si è ritrovato in pericolo di vita è fuggito in Libia. Era il novembre del 2014. “Ho provato a restare in Libia, ma la situazione peggiorava giorno dopo giorno. Ho vissuto lì sei mesi, ma non era possibile rimanere oltre”. Così è scappato, via mare. “Siamo stati quattro giorni in mare – racconta – in una barca con 750 persone a bordo. Sono stati giorni terribili e voglio ringraziare il personale militare che ci ha trovati e ci ha portati in salvo”.

Adesso Abdel continuerà i suoi studi in lingue straniere. “Parlo l’arabo, il francese, l’inglese e sto imparando l’italiano. Ogni giorno annoto su un foglietto le parole nuove che sento e la mattina dopo le ripasso”. Per ora studierà letteratura inglese e linguistica araba, poi si vedrà. “Amo imparare nuove lingue e amo studiare. Voglio cominciare una nuova vita e dimenticare i giorni bui e so bene che lo studio e la conoscenza sono un aiuto fondamentale in questa direzione”.