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Byzart: l’era bizantina rivive in rete grazie all’Alma Mater

Il Dipartimento di Storia, Culture e Civiltà dell’Università di Bologna alla guida di un progetto europeo che farà nascere su Europeana, la biblioteca digitale europea, una nuova collezione tematica dedicata al mondo bizantino e post-bizantino


L’era bizantina rivive online grazie all’Università di Bologna. Il merito è di Byzart, progetto europeo guidato dal Dipartimento di Storia, Culture e Civiltà dell’Alma Mater
, grazie al quale nascerà su Europeana, la biblioteca digitale europea, una nuova collezione tematica dedicata al patrimonio artistico e culturale del mondo bizantino e post-bizantino.

Cofinanziato con oltre 425 mila euro dal programma Connecting Europe Facility - Europeana, il progetto prevede di rendere liberamente disponibili e consultabili online circa 115.500 oggetti digitali ad alta definizione: collezioni di immagini, contenuti audio e video, surveys e ricostruzioni 3D, tutti relativi a momenti e contesti della storia e della cultura bizantina.

Il team di ricercatori sarà al lavoro per arricchire la piattaforma con nuovi documenti e sistematizzare al tempo stesso quelli già presenti. Per farlo, gli studiosi andranno ad identificare il copyright di ogni elemento condiviso in rete e si occuperanno della razionalizzazione del patrimonio di arte bizantina già presente in Europeana, creando anche collegamenti con altre collezioni già digitalizzate. Per ogni oggetto digitale saranno inoltre curati e controllati i relativi metadata (in più lingue), compresi quelli legati ai documenti che verranno digitalizzati ex novo, grazie ai nuovi contenuti forniti per l’occasione dai partner del progetto.

Byzart - Byzantine Art and Archaeology Thematic Channel è coordinato dalla professoressa Isabella Baldini del Dipartimento di Storia, Culture e Civiltà dell'Università di Bologna. Assieme all’Alma Mater, partecipano al consorzio la Ionian University di Corfù, la Open University di Cipro, l’Istituto di Storia dell’Arte dell’Accademia delle Scienze Bulgara, l’Università Aristotele di Salonicco, la National Hellenic Research Science Foundation di Atene e il Museo d’arte della città di Ravenna.

Il progetto si affianca alle attività scientifiche del Dipartimento di Storia, Culture e Civiltà dedicate alla storia e all'archeologia del Mediterraneo tardoantico e bizantino, come le missioni di scavo e documentazione a Creta presso la cattedrale di Mitropolis e sull’isola di Kos, e il gruppo di discussione Byzantium and the Eastern Mediterranean.