Logo d'ateneo Unibo Magazine
Home In Ateneo Due giornate per fare squadra all'Università, fuori dai sentieri battuti

Due giornate per fare squadra all'Università, fuori dai sentieri battuti

Si sono riuniti a Bertinoro i giovani ricercatori assunti dall'Alma Mater nel 2016, per inaugurare un percorso fatto di collaborazione e legami, andando oltre gli specifici settori scientifico - disciplinari

Un evento unico in Italia, quello che si è svolto qualche giorno fa, presso il Centro Universitario di Bertinoro, organizzato dall'Università di Bologna per vivere due giornate Fuori dai sentieri battuti con i docenti assunti nel 2016. Una quarantina di ricercatori di tipo B si sono ritrovati per due giorni all'insegna dell'accoglienza, del confronto, della socializzazione e dell'appartenenza. Giovani ricercatori, di ambiti disciplinari diversi, hanno condiviso esperienze, obiettivi, sogni e la speranza di costruire e portare avanti attività didattiche e di ricerca in una grande Università come quella di Bologna.

"Lo scopo dell’iniziativa – spiega il Prorettore alla Didattica Enrico Sangiorgi, promotore dell'evento – è l’avvio di una conoscenza e di relazioni fra colleghi, che, in quanto esperti di discipline diverse, in un sistema complesso come quello di Unibo, avrebbero in caso contrario difficoltà a stabilire rapporti di collaborazione". Anche il Rettore Francesco Ubertini ha partecipato all'evento, commentando positivamente l'iniziativa per la quale si sta già pensando a una seconda edizione.

Nel corso delle due giornate, i ricercatori hanno potuto conoscere meglio i servizi offerti dall'Ateneo e lavorare, divisi in sei gruppi, per elaborare progetti di ricerca multidisciplinare, mettendo insieme competenze diverse e allo stesso tempo complementari. Un momento importante di crescita e consapevolezza di un Ateneo che non si ferma tra le mura di ogni Dipartimento.  Così commentano l'evento, alcuni dei ricercatori chiamati a descrivere l'esperienza di Bertinoro, dai più considerata una sorpresa.

Stefano Diciotti, ricercatore nell'ambito delle immagini mediche in campo neurologico, ha per esempio conosciuto, a Bertinoro, colleghi che pensano di utilizzare in ecologia e biologia le stesse tecnologie che lui adopera per studiare il cervello. "Bertinoro è stato un momento di socializzazione unico - racconta Diciotti - che ha rotto le barriere invisibili dei Dipartimenti: ha fatto sedere accanto esperti di mondi della ricerca agli antipodi, dalle aree tecnologie e scientifiche a quelle umanistiche".

Nicola Sancisi, ricercatore nell'ambito della Meccanica applicata, pensa sia stata una bellissima occasione per conoscere e interagire con molti altri ricercatori dal percorso simile al suo, ma su tematiche totalmente differenti. "Tutto ha contribuito alla sensazione di essere parte di un gruppo. - racconta Sancisi - Un gruppo non si ferma all'interno del proprio Dipartimento, ma si allarga fino ad abbracciare l'intera comunità dell'Università di Bologna".

"E' stata una buona opportunità - spiega Federica Costantini, ricercatrice nell'ambito della biodiversità marina - per dare un volto ai numeri e conoscere professionalità diverse, con cui spero di interagire in futuro per lo sviluppo di nuove idee progettuali. In quei due giorni, nella bellissima cornice forlivese, abbiamo avuto l’occasione di condividere lo stesso percorso professionale e le stesse ansie per il futuro".

Un'esperienza "arricchente" per Matteo Ferrara, ricercatore in ambito biometrico, che ha sempre visto l'Alma Mater "da lontano", trovandosi al Campus di Cesena. "Chi pur facendo parte dell’Università svolge il proprio lavoro nelle sedi decentrate - racconta Ferrara - non sempre ha un’idea chiara di come funziona una macchina grande e complessa come quella dell’Ateneo. La possibilità di conoscere colleghi di altri Dipartimenti con cui dialogare, confrontarsi e creare rapporti è stata un' ulteriore ricchezza".

Rocco Di Michele, ricercatore in metodi e didattiche della attività sportive, non ha potuto che apprezzare "il gioco di squadra" che si è stabilito durante le due giornate a Bertinoro. "Oltre alla possibilità di conoscere colleghi di altre discipline con cui intraprendere possibili collaborazioni scientifiche, l'evento è stato importante per condividere esperienze e progetti con altri colleghi dell’Università".

Francesco Orsini, ricercatore in ambito agrario, ha apprezzato gli sforzi da parte di tutte le figure coinvolte nell'organizzazione dell'evento, con l'obiettivo di far sentire tutti parte della comunità Unibo. "L’università - commenta Orsini - è e deve essere culla di innovazione e sperimentazione, e credo che questi due giorni siano un chiaro esempio di come si vogliano, oggi, percorrere nuove vie, fuori dai sentieri battuti".

 

Autore: Viviana Sarti