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In mostra "chi legge": le fotografie sui lettori di Rodrigo Pais

Alberto Moravia che legge la quarta edizione Alpes de Gli indifferenti, la regina Elisabetta II mentre legge una rivista durante la sua visita ufficiale in Italia, ma anche bambini di borgata, un minatore e una turista americana: alcune delle 15 fotografie in mostra alla BUB dall'archivio del grande fotoreporter e attento osservatore della realtà

Lettori - fotografie di Rodrigo Pais, la mostra allestita presso la Biblioteca Universitaria di Bologna fino al 18 gennaio 2019 su immagini di personaggi noti al pubblico e altri sconosciuti ritratti nello scorrere della vita quotidiana.

15 fotografie selezionate da un archivio di circa 380 mila fototipi, seguendo la scia di famosi progetti editoriali di carattere internazionale, come il volume On reading del fotografo André Kertész pubblicato nel 1971 presso l’editore Grossman, in cui sono presenti fotografie di persone che leggono provenienti dalla sua attività in Ungheria, a Parigi e a New York, o il volume Leggere di Steve McCurry del 2016 pubblicato presso Electa o ancora il volume Lettori del fotografo Ferdinando Scianna pubblicato in occasione dei cento libri delle Edizioni Henry Beyle.


Le fotografie di Rodrigo Pais, scelte dal prof. Guido Gambetta e da Glenda Furini, ritraggono personaggi noti al pubblico e altri invece sconosciuti, colti nell’atto della lettura, in molti casi intimo: si possono ammirare gli scrittori Dacia Maraini e Alberto Moravia, la regina Elisabetta II, dei bambini di borgata, operai e minatori, anziane turiste e giovani ragazze, un miliziano cubano, un pakistano, due attori sul set, tre seminaristi e una famiglia durante il pic-nic estivo. Tutte le stampe in mostra sono ottenute da negativi su pellicola conservati presso la Biblioteca Universitaria di Bologna - Archivio Rodrigo Pais.

Rodrigo Pais non fu solo un fotoreporter, ma anche un attento e spesso ironico osservatore della realtà che ritrasse con scatti di alta qualità. Considerato tra i migliori fotografi del dopoguerra, la sua attività professionale di fotoreporter durò più di cinquant’anni, lasciando un archivio di quasi 370.000 negativi fotografici (nella maggioranza in bianco e nero), catalogato da lui stesso secondo il doppio criterio cronologico e per argomenti (l'archivio nel 2008 è stato concesso in comodato all'Università di Bologna). Fra i suoi servizi più famosi, le prime due sessioni del concilio Vaticano II nel 1962 e 1963, gli scontri fra polizia e studenti a Valle Giulia nel marzo 1968, la grande festa del Primo maggio 1968 a Praga con il popolo cecoslovacco stretto intorno ad Alexander Dubček e, vent’anni più tardi, il viaggio in Italia dello stesso Dubček per ricevere la laurea honoris causa dell’Università di Bologna.