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Dall’Iraq a Bertinoro per un corso di formazione internazionale in archeologia

Arrivano dalle università di Baghdad, Kufa, Qadisiyah e Mosul, i venti professori e ricercatori iracheni, ospiti del Centro Residenziale Universitario di Bertinoro per il progetto WALADU

Si chiama WALADU (nome che significa “Dare vita” nella lingua accadica degli Assiri e Babilonesi) il progetto che riunisce, in questi giorni, venti professori e ricercatori iracheni provenienti dalle università di Baghdad, Kufa, Qadisiyah e Mosul, per un innovativo corso di formazione: una tappa fondamentale verso la costituzione di una rete internazionale in ambito archeologico fondata sulla pace e lo sviluppo condiviso dei territori.

Il progetto è nato per modernizzare e internazionalizzare i corsi di laurea triennale in Archeologia delle università irachene, grazie allo sviluppo di attività didattiche innovative e fondate su approcci multidisciplinari. Dopo aver conseguito il risultato dell’istituzione di nuovi corsi di laurea nell'anno accademico in corso, l’ultima fase del progetto sarà infatti focalizzata sulla costituzione di laboratori di ricerca e biblioteche di Archeologia in ognuna delle Università irachene coinvolte, e sulla condivisione di nuove metodologie di insegnamento e ricerca che permettano di capitalizzare nel migliore dei modi l’innovazione derivante dalla modernizzazione dei corsi di laurea e dalle acquisizioni tecnologiche.

Finanziato dall'Unione Europea con un budget di 915.000 euro per una durata di 36 mesi, e coordinato dall'Università di Bologna, con il Professor Nicolò Marchetti nel ruolo di coordinatore scientifico, il progetto WALADU coinvolge, oltre agli atenei iracheni, anche l’Università Ludwig Maximilian di Monaco (Germania) e l’Università Koç di Istanbul (Turchia).