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Da Piazza Maggiore a via Zamboni: due serate per riscoprire Bologna

Tra gli eventi del cartellone estivo bolognese, un doppio appuntamento pensato per promuovere e valorizzare il patrimonio storico-artistico della città


Mercoledì 13 e venerdì 15 giugno, dalle 21,45, in Piazza Maggiore, a Bologna
, ci saranno due serate pensate per promuovere e valorizzare il patrimonio storico-artistico della città. La prima - "Una piazza e 3000 anni di storia" - è dedicata alla stessa Piazza Maggiore. La seconda si intitola invece "Via Zamboni, una strada tante storie" e si concentra sulla zona universitaria. Al centro della scena, in entrambi i casi, ci saranno operatori dei musei, delle biblioteche e delle principali istituzioni culturali bolognesi, accompagnati dal pianoforte del Maestro Daniele Furlati.

Il primo appuntamento, mercoledì 13, dopo i saluti istituzionali dell'assessore Matteo Lepore e del presidente dell'Istituzione Bologna Musei Roberto Grandi, si apre con l'intervento di Anna Dore (Museo Civico Archeologico), che racconterà il periodo storico della “piazza prima della piazza” in epoca etrusca e romana. Si prosegue poi con Paola Foschi (Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio) e Giancarlo Benevolo (Musei Civici d'Arte Antica), che si concentreranno sullo sviluppo di uno spazio pubblico dal XIII fino al XVI secolo, scenario di grandi avvenimenti come la costruzione di Palazzo del Podestà e Palazzo della Biada con la Torre dell'Orologio e la solenne incoronazione imperiale di Carlo V in San Petronio.

Oltre a custodire tesori d'arte nell'ambito dell'architettura, della scultura e della pittura, la basilica di San Petronio può vantare una tradizione musicale di prima grandezza: lo racconterà Enrico Tabellini del Museo internazionale e biblioteca della musica, ripercorrendo la storia dei musici. Alessio Zoeddu (Museo del Patrimonio Industriale) ricorderà invece l'importanza storica della Bologna delle acque e la complessità degli interventi infrastrutturali idraulici, testimoniate dalla costruzione della Fontana del Nettuno e della cisterna monumentale realizzata per alimentarla. Otello Sangiorgi (Museo civico del Risorgimento) ricostruirà come la piazza continui ad essere il cuore della città anche nel periodo storico tra Napoleone e la Liberazione: in epoca giacobina con l'innalzamento dell'albero della libertà nel 1789, durante il Risorgimento con le prediche patriottiche di Ugo Bassi davanti San Petronio e le memorabili le feste per l'arrivo del Re Vittorio Emanuele II, celebrato nel 1860. Infine, i grandi avvenimenti post-unitari, dai funerali di Marco Minghetti, Giosue Carducci e Guglielmo Marconi, all'inaugurazione della statua a Vittorio Emanuele II, poi rimossa, fino all Liberazione del 1945.

La seconda serata, venerdì 15, vedrà protagonisti in Piazza Maggiore gli studiosi referenti delle istituzioni presenti nell’area universitaria che in collaborazione con la Fondazione Cineteca hanno costruito una serata costellata di un prezioso repertorio di immagini che raccontano curiosità e segreti della zona.

A inizio serata, sarà presentato in anteprima "ROCK Bologna è ZONA-U", il videoclip promozionale di ROCK, progetto europeo coordinato dal Comune di Bologna, in stretta collaborazione con l’Università di Bologna e altri trenta partner a livello internazionale. Realizzato da K2 Bologna, il video di ROCK abbraccia in pochi minuti il primo anno di ricerca e azione del progetto pensato per favorire la rigenerazione urbana dei centri storici europei, attraverso la valorizzazione sostenibile del patrimonio culturale, concentrandosi in particolare, a Bologna, sul distretto universitario.

Dopo i saluti istituzionali di Valentina Orioli, assessore all’Urbanistica, Tutela e riqualificazione della Città storica, il primo intervento sarà affidato a Roberto Balzani (Sistema Museale d’Ateneo Bologna), con un approfondimento sulle relazioni tra Comune e Università per la salvaguardia dei tesori d’arte. Seguirà Maria Giovanna Battistini (Accademia di Belle Arti di Bologna) con un excursus dalla nascita dell’”Accademia Clementina” alla descrizione degli oggetti che hanno fatto la storia dell’istituzione come il torchio di Giorgio Morandi. Elena Rossoni (Pinacoteca Nazionale di Bologna) si soffermerà sulla Pinacoteca come luogo della memoria che custodisce capolavori legati a luoghi e palazzi della città completamente perduti. Sarà poi la volta della musica con Fulvio Macciardi (Fondazione Teatro Comunale di Bologna) che presenterà racconti e aneddoti sulla musica, sulle maestranze, sull'arte e sulla storia del teatro, seguito dall’intervento di Cora Benetti (studentessa dell'Università di Bologna) sulla vita studentesca nella zona universitaria con immagini d’archivio, oggetti e testimonianze conservate nel Museo Europeo degli Studenti.

La serata si conclude con le narrazioni “Una strada di libri” di Giacomo Nerozzi (Biblioteca Universitaria di Bologna), che descrive la Via Zamboni come una distesa di biblioteche, conoscenza e sapere, e “Conservatorio G.B. Martini convento di musica” di Vincenzo De Felice (Conservatorio di Musica G.B. Martini di Bologna), che illustrerà la proiezione di due manoscritti di partiture musicali, una di Padre Martini e una di Franco Donatoni durante l’esecuzione musicale a cura di alcuni allievi del Conservatorio.

La Via Zamboni, una strada tante storie

15 Giugno 2018

ore: 21:45

Piazza Maggiore (Bologna)

Una serata dedicata a Via Zamboni ed alla zona universitaria: un inedito racconto per immagini curato dagli operatori dei musei, delle biblioteche e delle principali istituzioni culturali della città

Dopo la proiezione del videoclip “ROCK Bologna è ZONA-U” dedicato al progetto europeo ROCK che si svolge nella zona universitaria ed è coordinato dal Comune di Bologna, in stretta collaborazione con l’Università di Bologna, la serata ripercorre la storia delle grandi istituzioni culturali delle città a partire dalla caduta dei Bentivoglio nel 1507 alla nascita di un nuovo quartiere, dal Teatro Comunale come primo “teatro pubblico” fino alla vita degli studenti a Bologna, incrociando veri e propri capolavori della storia dell’arte italiana, presenti in Pinacoteca e Accademia.