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Fuori dai sentieri battuti, dentro l'Alma Mater

Non si ferma il progetto dell'Ateneo dedicato ai ricercatori e docenti assunti nel 2016 e 2017: incontri, momenti di socializzazione e confronto, laboratori e spettacoli per favorire il coinvolgimento nella vita organizzativa dell’Ateneo, aumentare il senso di appartenenza, consolidare la rete e condividere le strategie Unibo per la didattica, la ricerca e la terza missione

"Fuori dai sentieri battuti" è il progetto dell'Alma Mater avviato nel 2017 con l'obiettivo di accogliere il personale accademico neo assunto e coinvolgerlo in un percorso di socializzazione, attraverso l'organizzazione di diverse iniziative.

Nel primo anno di sperimentazione, l'Ateneo ha inteso lavorare sul senso di identità e appartenenza, favorendo un percorso guidato nella città e nei luoghi più rappresentativi della storia dell’Università di Bologna. Oggi l’Alma Mater va ancora una volta oltre la didattica tradizionale e dai Musei approda al Teatro.

Dopo l'evento di “cittadinanza organizzativa” in modalità residenziale, svoltosi lo scorso febbraio presso il Centro Universitario di Bertinoro, alla presenza del Rettore Francesco Ubertini e dei Prorettori alla Didattica, alla Ricerca e alle Risorse umane dell'Alma Mater, arriva un nuovo appuntamento: il prossimo lunedì 7 maggio, alle 18, il personale accademico sarà invitato a partecipare allo spettacolo teatrale di Marinella Manicardi, “La Maria dei dadi da brodo”, presso il Teatro del DAR (Piazzetta Pier Paolo Pasolini - Bologna). La rappresentazione teatrale metterà in relazione la città di Bologna con l’industria del Packaging e la storia dell’Università stessa, facendo emergere molti punti di contatto con gli scenari in cui opera oggi l'Ateneo.

La Maria dei dadi da brodo” racconta l’invenzione della macchina per impacchettare il glutammato, narrando così la storia industriale di Bologna. Marinella Manicardi (La Maria) stanca di conservare in un cartoccio la crema per il brodo, chiede al marito di inventare una macchina che impacchetti il glutammato: è l’invenzione del dado da brodo. Poi sono arrivate le macchine per imbustare il tè, i blister per le pastiglie e tutto ciò che ha fatto di Bologna la Packaging Valley.

Dai telai per la seta ai motori da corsa, la storia di una città che ha costruito un modello economico che è anche modello di convivenza, di architettura, di invenzioni culturali e tecniche. Ciò in quanto “il fare gruppo”, il fare impresa, significa anche saper creare le opportunità per generare sinergie, per mettere insieme più persone e quindi più competenze. E poi l’importanza dell’innovazione continua. In fin dei conti, per le parole di Marinella Manicardi “il compito degli artisti è quello di raccontare storie che servano a vedere con occhi più grandi”, per questo è importante raccontare “la storia di una città ricchissima perché lavorava la seta poi divenuta povera quando altri seppero produrla meglio e ritornata di nuovo ricca e organizzata quando università, scuola e mondo del lavoro hanno trasformato la meccanica artigianale dei telai da seta in meccanica ed elettronica delle macchine impacchettatrici più vendute nel mondo”.

Dopo lo spettacolo si svolgerà una tavola rotonda con il Prorettore alla didattica Enrico Sangiorgi, il Prorettore alla Ricerca Antonino Rotolo, la Prorettrice alle Risorse umane Chiara Elefante, la delegata per la terza missione Rosa Grimaldi, moderati dal prof. Roberto Balzani per una riflessione con Marinella Manicardi (attrice) e Federica Iacobelli (sceneggiatrice) su possibili collegamenti e punti di contatto tra la storia narrata con la Maria dei dadi da brodo e le attuali strategie dell'Alma Mater.