Logo d'ateneo Unibo Magazine
Home Innovazione e ricerca I piccoli coralli del Mediterraneo che collaborano per catturare le meduse

I piccoli coralli del Mediterraneo che collaborano per catturare le meduse

Vengono cacciate in modo cooperativo dalle colonie coralline di Madrepora arancione: un comportamento inatteso in organismi con un sistema nervoso molto semplice dal punto di vista evolutivo


(Foto: Musco, L., Vega Fernández, T., Caroselli, E., Roberts, J. M. and Badalamenti, F., 2018. Ecology)

I coralli arancioni del Mediterraneo collaborano tra loro per predare e divorare le meduse
: un comportamento cooperativo che è inatteso in questo tipo di organismi, piuttosto primitivi dal punto di vista evolutivo. La scoperta – pubblicata sulla rivista Ecology – è firmata da un gruppo di biologi marini della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, del CNR, dell’Università di Bologna e dell’Università di Edimburgo.


CORALLI COOPERATIVI
Il corallo in questione, noto come Madrepora arancione (nome scientifico Astroides calycularis), è molto diffuso nel Mediterraneo. “Vive in colonie composte da tanti piccoli polipi che si diffondono sulle scogliere, già a partire dalla superficie”, spiega Erik Caroselli, ricercatore Unibo del Marine Science Group che ha collaborato allo studio. L’altra protagonista, invece, è la medusa luminosa (Pelagia noctiluca). “Una delle più diffuse nei nostri mari: è quella violacea che a volte ci punge con i suoi tentacoli urticanti quando siamo in acqua”.

I ricercatori hanno osservato che i piccoli coralli, attraverso i loro polipi, sono in grado di immobilizzare e mangiare le meduse, esseri in proporzione molto più grandi. Per farlo, la colonia corallina agisce in forma cooperativa: una volta che il primo polipo attacca la preda, gli altri nelle vicinanze si uniscono alla caccia, prima immobilizzandone i tentacoli e poi iniziando a divorarla.

(Foto: Musco, L., Vega Fernández, T., Caroselli, E., Roberts, J. M. and Badalamenti, F., 2018. Ecology)

COLONIE SOCIALI?
“Si tratta di un fenomeno osservato raramente e solo in coralli di altre specie e di dimensioni molto maggiori”, dice Erik Caroselli. “Il sistema nervoso della Madrepora arancione è molto semplice dal punto di vista evolutivo. Per questo è interessante vedere che colonie diverse riescono comunque a sviluppare forme di collaborazione per cacciare le prede”. La scoperta, insomma, potrebbe fornire nuovi elementi per capire quando e come nascono i comportamenti sociali tra organismi viventi.


UNA SCOPERTA CASUALE
Ma come hanno fatto i ricercatori ad accorgersi di questo comportamento? “In realtà è capitato per caso”, racconta ancora Caroselli. “Stavo realizzando osservazioni a Panarea per un altro progetto quando ho notato questo fenomeno, così l’ho fotografato. Dopo aver pubblicato online le immagini ho scoperto che altri ricercatori avevano osservato lo stesso comportamento in zone diverse del Mediterraneo. A quel punto, abbiamo condiviso le nostre osservazioni e messo a punto lo studio”.

I PROTAGONISTI DELLO STUDIO
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Ecology con il titolo “Protocooperation among small polyps allows the coral Astroides calycularis to prey on large jellyfish”. Erik Caroselli è un ricercatore del Marine Science Group per il Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Bologna. Gli altri autori sono: Luigi Musco (Stazione Zoologica Anton Dohrn), Tomás Vega Fernández (Stazione Zoologica Anton Dohrn; CNR ‐ Istituto per l'Ambiente Marino Costiero), John Murray Roberts (University of Edinburgh), Fabio Badalamenti (Stazione Zoologica Anton Dohrn; CNR ‐ Istituto per l'Ambiente Marino Costiero; University of Edinburgh).