Si svolgerà da venerdì 15 a domenica 24 giugno Right to the City, il festival internazionale che coinvolgerà la città di Bologna nelle attività artistiche e nei percorsi partecipativi che il progetto europeo Atlas of Transitions – New Geographies for a Cross-Cultural Europe (2017-2020) ha sviluppato nei suoi primi mesi di attività. Emilia Romagna Teatro Fondazione, in collaborazione con l’Università di Bologna e Cantieri Meticci, porterà in diversi luoghi della città dal centro alla periferia performance, djset partecipativi, musiche del mondo, installazioni, film e narrazioni inedite per parlare di migrazioni, cittadinanze, e di arte come transito tra le culture, capace di creare nuove forme di coabitazione tra cittadini italiani e stranieri, migranti e rifugiati.
Il progetto europeo Atlas of Transitions, che mette in relazione un vasto network di centri culturali e artistici, teatri e ONG nel campo delle migrazioni in sette diversi Paesi europei – Italia, Albania, Belgio, Francia, Grecia, Polonia e Svezia – collabora con il Dipartimento di Sociologia e Diritto dell'Economia dell’Università di Bologna e supporta la ricerca accademica nei Paesi coinvolti per accrescere le conoscenze e condividere le esperienze che contribuiscono alla formazione di società più ospitali e aperte. Oltre a performance collettive e azioni partecipative, Atlas of Transitions Biennale, che inizia con Right to the City | Diritto alla città, proporrà quindi ai cittadini di Bologna anche una serie di incontri e dialoghi collettivi in cui migrazioni, confini, linguaggi dell’odio e questioni di genere saranno discussi e reinterpretati.
Bologna sarà mappata dalle persone che vivono i suoi spazi grazie alle numerose iniziative di artisti internazionali come Taoufiq Izeddiou e Muna Mussie e sperimentatori nel campo della radio art e dell’urban mapping come Anna Raimondo e Alessandro Carboni, mentre la musica multietnica di Sound Routes riempirà gli spazi performativi del festival.
Tra i tanti appuntamenti in programma che prevedono il coinvolgimento di Unibo, quello di martedì 19 giugno, all’Arena del Sole, in cui il giornalista e saggista Emanuele Giordana, nella veste di curatore editoriale, presenterà il libro Sconfinate. Terre di confine e storie di frontiera, insieme agli autori Giuliano Battiston, giornalista, e a Sandro Mezzadra e Pierluigi Musarò, entrambi docenti dell'Università di Bologna. Partendo dalla problematica rappresentazione dei confini in un mondo globalizzato, la conversazione affronterà i temi legati all’esistenza stessa delle frontiere come risultato di interessi economici e geopolitici che poco o niente hanno a che fare con i proclami della politica più estremista.
Mercoledì 20 giugno, durante la Giornata Mondiale del Rifugiato, il dibattito continuerà con il seminario Maps of Transitions. Trasversalità metodologiche: paura, amore, inclusione che, oltre a ricercatori e docenti dell’Alma Mater, Milano-Bicocca, Padova e della John Hopkins University, coinvolgerà i rappresentanti di Amnesty International Italia, Carta di Roma e Open Migration. Tema centrale dell’incontro sarà l’uso del linguaggio divisivo, violento e discriminatorio che produce stereotipi razzisti contro migranti, stranieri, e persone LGBT. Misurandosi con la ricerca Barometro dell’odio di Amnesty International Italia, che ha monitorato l’andamento dei discorsi d’odio durante l’ultima campagna elettorale, Maps of Transitions, darà voce a studiosi, attivisti e immigrati per riflettere sulla relazione tra paura e pregiudizi e il ruolo delle parole in una società inclusiva e accogliente.
Gli eventi sono tutti ad accesso gratuito. Sul sito dell'evento è possibile consultare il programma completo.