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Scarsa visibilità all'aeroporto? Arriva la realtà aumentata

Strumenti di visione artificiale che permettono di visualizzare attraverso i vetri della torre di controllo l’intero traffico aeroportuale, superando così i problemi legati a condizioni meteo avverse e visibilità ridotta. È l’idea alla base di Retina, progetto europeo coordinato dall’Università di Bologna

Utilizzare tecnologie di realtà aumentata a supporto del controllo del traffico aereo, soprattutto quando gli aeroporti sono colpiti da condizioni meteo avverse e visibilità ridotta. È l'idea che sta sviluppando Retina, progetto di ricerca europeo coordinato dall'Università di Bologna: i primi test dimostrativi, condotti al laboratorio di realtà virtuale e simulazione dell'Alma Mater, nel Campus di Forlì, in collaborazione con Eurocontrol e Enav, hanno dato risultati positivi.

Sviluppato nell’ambito dell’iniziativa comunitaria Sesar - Single European Sky Air Traffic Management Research, il progetto Retina ha l’obiettivo di migliorare le capacità visive e operative dei controllori di volo, supportandoli nella gestione del traffico aeroportuale. Come? Dotandoli di visori in grado di sovrapporre informazioni sintetiche a quelle reali.

Quando ci sono condizioni meteo avverse o condizioni di scarsa visibilità, gli aeroporti applicano oggi una serie di procedure ad hoc, chiamate Low Visibility Procedure: dall’aumento delle distanze di sicurezza a limitazioni nell’utilizzo di alcune piste di rullaggio, fino ad arrivare all'uso di una singola pista predefinita. Tutte misure che, per garantire la sicurezza dei passeggeri, possono portare rallentamenti e ritardi.

Grazie alle soluzioni sviluppate da Retina, queste restrizioni potrebbero essere superate, aumentando così la resilienza degli aeroporti e la loro capacità di gestire il traffico aereo anche in condizioni avverse. Utilizzando strumenti di visione artificiale, infatti, gli operatori potranno visualizzare attraverso i vetri della torre di controllo l’intero traffico aeroportuale, incluse informazioni come velocità e direzione del vento, stato della pista d’atterraggio e delle vie di rullaggio.

“Crediamo fortemente che questa tecnologia evolverà in modo tale da renderla accessibile per ulteriori avanzate applicazioni di gestione del traffico aereo nei prossimi anni”, spiega Sara Bagassi, ricercatrice al Dipartimento di Ingegneria industriale dell'Università di Bologna e coordinatrice del progetto.

La soluzione proposta da Retina è stata validata dai controllori di Enav, la Società Nazionale per l'Assistenza Volo. I test realizzati in ambiente simulato hanno dimostrato che il sistema può portare ad un miglioramento dell’efficienza in ambito aeroportuale.


Le informazioni sintetiche che vengono integrate alla vista reale sono filtrate in base alla loro rilevanza per la specifica fase operativa. In questo modo si limita l’utilizzo dei monitor posti sulla consolle, migliorando le condizioni lavorative degli operatori. In questo senso, è stata dimostrata anche una significativa riduzione del tempo “head-down”, quando cioè l’operatore, impegnato a controllare informazioni sui monitor posti sulla consolle, non ha la possibilità di seguire le operazioni che richiedono un controllo visuale. Grazie all'utilizzo degli strumenti sviluppati da Retina, le attività di controllo che potrebbero essere negativamente influenzate da condizioni di scarsa visibilità, causate da maltempo, nebbia, fumo o polvere, diventeranno così indipendenti da questi fattori.

Il progetto Retina, coordinato dall'Università di Bologna, riunisce stakeholder e aziende del settore: Crida, Enav, Eurocontrol e Luciad ed è finanziato dalla Joint Undertaking Sesar nell'ambito del programma di ricerca Horizon 2020 dell'Unione europea.