Logo d'ateneo Unibo Magazine

Bill Evans: convegno con concerto al Dipartimento delle Arti

Una giornata di studi internazionale dedicata al grande jazzista e a seguire un omaggio musicale con il pianista Enrico Pieranunzi


Martedì 26 marzo
, dalle 10 alle 19, il Salone Marescotti di Palazzo Marescotti, a Bologna, ospita la giornata di studi “Time Remembered: la concezione musicale e il pensiero improvvisativo di Bill Evans", dedicata al pianista americano tra i maggiori esponenti del jazz moderno a livello mondiale. Curato da Paolo Cecchi e Carla Cuomo, l'evento è tra le iniziative di ricerca più attese della Sezione Musica della Soffitta, il cartellone di eventi promosso dal Dipartimento delle Arti dell'Università di Bologna. La giornata è realizzata in collaborazione con l’Associazione culturale il «Saggiatore musicale» e con il Centre de Recherche International sur le Jazz et les Musiques Audiotactiles (IReMus) dell’Università La Sorbona di Parigi. Al termine del convegno internazionale, seguirà un concerto di Enrico Pieranunzi, interamente dedicato al repertorio di Evans.

Vincenzo Caporaletti (Macerata), Paolo Cecchi (Bologna), Laurent Cugny (Parigi), Ludovic Florin (Toulouse), Marco Mangani (Ferrara), Enrico Pieranunzi (Roma) e Pascal Wetzel (Parigi) porteranno un prezioso contributo sulla figura del jazzista americano: dalla ricostruzione di alcuni aspetti dei suoi anni di formazione all’analisi dei suoi importanti apporti in ambito compositivo, dalla sua reinvenzione degli standard songs del repertorio di Broadway all’analisi dell’architettura e della coerenza formale dei suoi soli. La giornata di studi si concluderà con una tavola rotonda dedicata alla trascrizione di molte improvvisazioni pianistiche di Evans, tratte dalle sue incisioni discografiche, e all’utilizzo di tali trascrizioni sia per lo studio analitico del suo stile improvvisativo, che a fini specificamente didattici.

Bill Evans (1929-1980) fu artista dotato di una grande varietà, fantasia e rigore improvvisativi, e perseguì sempre con indefettibile coerenza i propri personalissimi intendimenti estetici. Per oltre un trentennio, seppe innestare nuove soluzioni – soprattutto armonico-melodiche – nel lessico del jazz, ampliando gli orizzonti del rapporto tra armonia e decorso lineare dell’improvvisazione, grazie anche alla capacità di utilizzare alcune conquiste dell’armonia della musica colta europea, realizzate da compositori come Skrjabin, Ravel, Debussy e Rachmaninoff. Evans elaborò un lessico pianistico ed una concezione improvvisativa che ebbero un’influenza determinante, o comunque significativa, su gran parte dei pianisti attivi a partire dagli anni Sessanta.