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HOUSE OF FRANK: al Museo di Palazzo Poggi un mese di eventi in realtà aumentata

Guide speciali e smartglass per scoprire e vivere il mito di Frankenstein in modo innovativo. Per tutto il mese di maggio, al Museo dell’Alma Mater, un fitto programma di visite, incontri, laboratori per adulti e bambini

Emanuele Marchesini interpreta Percy Shelley nella Sala delle Cere Anatomiche Morandi-Manzolini del Museo di Palazzo Poggi, durante l’evento Frank is Back “dal vivo”

Presentato il progetto HOUSE OF FRANK, in partenza i primi di maggio al Museo di Palazzo Poggi, per vivere il mito di Frankenstein attraverso la realtà aumentata. Un modo innovativo, già adottato dal Museo dell’Università di Bologna, per le collezioni di Storia Naturale, Fisica e Ottica, Anatomia e Ostetricia, Architettura militare e Geografia.


Si tratta di una modalità diversa dalla tradizionale visita al Museo, grazie alla tecnica e alla cura editoriale di ARtGlass: con gli occhiali speciali sarà possibile vivere il percorso HOUSE OF FRANK accompagnati da guide come Mary Shelley, Percy Shelley, Luigi Galvani e Giovanni Aldini che sembreranno vivi nelle stanze dell’Istituto delle Scienze di Bologna, illustrando lo stretto legame che intercorre fra il romanzo “Frankenstein, o il moderno Prometeo” e la scienza bolognese di fine Settecento.

Per tutto il mese di maggio, dedicato al lancio dell’iniziativa, sarà possibile accedere al Museo con il biglietto aumentato di solo 2 euro; dal mese successivo il percorso sarà opzionale.

HOUSE OF FRANK si inserisce nelle attività del progetto “Frankenstein Senior: le fondamenta scientifiche di un mito nelle Collezioni di Palazzo Poggi”, mirato alla valorizzazione e promozione del patrimonio culturale dell’Università di Bologna.

Il progetto mostra come le radici scientifiche del mito creato dalla scrittrice inglese Mary Shelley vadano rintracciate negli esperimenti ideati e condotti da Luigi Galvani e dal nipote Giovanni Aldini a Bologna alla fine del Settecento. Con Aldini la nozione di elettricità animale prenderà la via dell’Europa nella forma di impressionanti dimostrazioni scientifiche condotte su cadaveri umani negli anfiteatri di Parigi e Londra e agirà come motivo ispiratore per il capolavoro di Mary Shelley “Frankenstein, o il moderno Prometeo”, pubblicato a Londra nel 1818.

I contenuti del progetto sono sviluppati attraverso diverse modalità comunicative: una docu-fiction, un percorso in realtà aumentata, una serie di eventi al Museo di Palazzo Poggi, conferenze e pubblicazioni.