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Contrasto alle dipendenze: l'Alma Mater in campo insieme a Comune di Bologna e Ausl

Nuovi investimenti e una rinnovata sinergia tra le istituzioni per dare risposte più efficaci nella direzione della prevenzione e della protezione

Una sinergia rafforzata tra Comune, Ausl e Università di Bologna, e un investimento da parte del Comune di Bologna di 540 mila euro in più fino al 2021. Sono le azioni messe in campo per potenziare i servizi di contrasto alle dipendenze. L'obiettivo è intercettare sempre più consumatori, prima che il consumo diventi dipendenza, attraverso il servizio Area15 e aumentare l’azione dello sportello di via Polese e quello del lavoro dell’Unità di strada rivolti ai consumatori problematici nell'ottica della riduzione del danno. La novità è stata presentata oggi in conferenza a Palazzo d'Accursio dall'assessore alla Sanità e Welfare, Giuliano Barigazzi, insieme al direttore del Dipartimento salute mentale – dipendenze patologiche Ausl di Bologna, Angelo Fioritti, e a Elena Trombini, prorettrice agli studenti dell'Università di Bologna.

Ci saranno dunque più aperture del servizio Area15, situato strategicamente in zona universitaria, e più uscite e più ore a disposizione ogni settimana per il lavoro dell’Unità di strada. Non solo: all’equipe degli operatori dell’Unità di strada si aggiungerà, una volta alla settimana, la presenza di un infermiere. Sarà a disposizione un nuovo mezzo più confortevole per i colloqui e attrezzato in modo ancora più adeguato ed efficiente per la distribuzione di materiale sanitario. Si avvieranno inoltre azioni di intervento sugli stakeholder territoriali nell’area della zona universitaria. Rafforzare il lavoro assieme alle altre istituzioni permetterà, in questo scenario, di dare risposte più efficaci nella direzione della prevenzione e della protezione. Oltre alle azioni già citate non mancherà un rapporto più stretto con il Terzo Settore, così diffuso in un territorio come quello bolognese.

Con la nuova iniezione di risorse l’investimento del Comune di Bologna passa da 500 mila euro a 680 mila euro all'anno. Il contesto da cui si parte è quello di un incremento nell'uso delle sostanze da parte di consumatori giovani e una modifica delle sostanze più utilizzate che attualmente sono, oltre a quelle legali - nicotina, alcol e energy drinks -, i cannabinoidi e gli psicostimolanti come cocaina, MDMA e speed. L’età di accesso alle sostanze, legali e illegali, è bassa e la modalità di assunzione più frequente è quella del policonsumo in assenza, però, di informazione su cosa comporta assumere più sostanze assieme. Cocaina, spesso mescolata alla ketamina, e eroina fumata sono ampiamente diffuse. È importante sottolineare che il consumo di sostanze psicoattive non ha, nella maggior parte dei casi, una relazione con il disagio; ovvero il consumo è trasversale alle condizioni sociali ed economiche di provenienza e comprende sempre più giovani uomini e donne che vivono in famiglia.

Per quanto riguarda i consumatori più problematici, l’attività dello sportello di via Polese e dell’Unità di strada evidenzia un aumento delle persone giovani, tra quelle definite a rischio, e un cambiamento della modalità di assunzione - dall'inalazione all'iniezione - di eroina e cocaina. La zona universitaria continua a essere quella più in evidenza come luogo aperto di consumo, mentre in Bolognina questo tipo di zone sono diminuite e si concentrano in alcuni luoghi dismessi come la Casaralta. Si stima che esista una diffusa abitudine di consumare all'interno delle abitazioni, in luoghi quindi che sono al riparo da qualsiasi evidenza.