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Basket. Campioni, campioni, campioni! Il Cus Bologna ancora una volta sul tetto d'Europa

Per il terzo anno consecutivo la squadra dell'Alma Mater trionfa agli Europei universitari Eusa di pallacanestro. La finale contro i turchi della Beykent Univerisity è un testa a testa fino all'ultimo quarto. Poi i bolognesi prendono il largo e chiudono la partita 90 a 78. Il coach Matteo Lolli: "Non abbiamo mai mollato. I ragazzi sono stati ancora una volta incredibili. Siamo una squadra vera, che non ha paura di nessuno. E questo è quello che alla fine fa la differenza"


La favola del Cus Bologna continua allo CityZen Sports Center di Poznan (Polonia). Prima della partenza (alla presenza del partner Macron e dello sponsor Matteiplast) il rettore Francesco Ubertini era stato chiaro. Aveva chiesto un miracolo o quasi al Cus Bologna: il terzo titolo europeo universitario nella pallacanestro, per emulare le gesta dei lituani. E, come per magia - ma in realtà dietro c’è il grande lavoro portato avanti dal presidente Piero Pagni e dal club manager biancorosso, Federico Panieri - l’Alma Mater Studiorum torna per il terzo anno consecutivo sul tetto d’Europa. Dopo Miskolc 2017 e Coimbra 2018 ecco Poznan 2019, sempre gli Europei universitari Eusa di pallacanestro.

Vincere, paradossalmente, può anche essere facile con l’ausilio di un po’ di fortuna. Confermarsi, anzi, triplicare il risultato significa avere il coraggio di pianificare, investire in idee e uomini, credere in un progetto che vuole portare l’Università di Bologna al centro dell’attenzione anche nel mondo sportivo.

In finale, dall’altra parte del campo, non ci sono i lituani della Vytautas Magnus University che, nel match di esordio, avevano battuto i biancorossi. Il rettore Ubertini avrebbe voluto incontrare proprio i lituani in finale, per arrivare a un ipotetico passaggio di consegne. Il Cus in finale c’è, i lituani si fermano in semifinale e allora per i biancorossi, come lo scorso anno, ci sono i turchi della Beykent Univerisity. I turchi sono grandi e grossi e, come un anno fa, in Portogallo, provano a mostrare i muscoli. Ma il Cus, come aveva detto alla vigilia coach Lolli, non ha paura di nessuno. Rispetta tutti, ma non vuole lasciare nulla di intentato per passare direttamente dalla storia alla leggenda.

Valerio Cucci, sempre lui, si batte come un leone. Gherardo Sabatini, che da questa stagione è stato aggregato al Cus Bologna, mostra tutto il suo talento. Prima della finale aveva preso le misure della nuova realtà senza strafare. In finale ribalta tutti con 22 punti. Il Cus Bologna insegue, mette avanti la testa all’intervallo, ma è di nuovo sotto alla fine del terzo quarto. Sabatini segna 20 dei suoi 22 punti nella ripresa, Cucci è un martello, Fin non fa un passo indietro. E capitan Chiappelli è sempre pronto a lottare. C’è spazio anche per qualche fallo tecnico, ma il Cus Bologna non si ferma. L’ultimo quarto è di quelli incredibili: 32-15 per i ragazzi dell’Alma Mater che possono ancora una volta intonare il coro “Siamo noi, siamo noi, i campioni dell’Europa siamo noi”.

C’è l’applauso di tutto il palazzetto: la Polonia e l’Europa hanno compreso come, una volta di più, per vincere sia necessario fare i conti con i ragazzi dell’Alma Mater. C’è spazio per Valerio Cucci che ritira il premio quale MVP della rassegna. C’è spazio per il Cus Bologna che doveva e voleva riscattare i campionati italiani chiusi con il quarto posto. Per qualificarsi per gli Europei del 2020 serviva una vittoria. Il Cus Bologna l’ha servita su un piatto d’argento.

La maschera da duro di Matteo Lolli si scioglie alla fine. Il coach del Cus Bologna, uno che c’è da diversi anni, uno che ha vinto tutto (in una stagione anche un personalissimo triplete con titolo italiano universitario, Playground dei Giardini Margherita e campionato d’Europa Universitaria), è un misto di orgoglio, fierezza e commozione. Prende tempo, Matteo, fa le pause. Non da attore consumato, ma da persona e da coach vero. Perché più passano i minuti più si rende conto di aver appena confezionato qualcosa di assolutamente incredibile.

“L’emozione è tanta. Stanno smontando tutto qui in Polonia. Noi siamo ancora qui, siamo rimasti solo noi, perché abbiamo festeggiato fino alla fine. Ce la siamo goduta. Sarò ripetitivo, ma i ragazzi sono stati ancora una volta incredibili. Sono incredibili perché mi seguono, mi credono, ascoltano le mie parole anche quando magari non dovrebbero. Noi siamo una squadra, siamo una squadra vera. Che è quello che ci riconoscono gli avversari quando ci hanno affrontato. Voi siete una squadra vera. E questo è quello che alla fine fa la differenza. I turchi erano più forti, inutile girarci attorno. Però noi siamo stati lì, non abbiamo mai mollato. E nell’ultimo quarto abbiamo preso il largo. Ripeto, l’emozione è tanta. È il momento dei ringraziamenti, a quelli che ci hanno permesso di essere qua. A vincere e festeggiare. A cominciare da Federico Panieri, che è il nostro condottiero. Poi il Magnifico Rettore che è sempre con noi. Che ci dà l’opportunità di essere qui. Grazie ai nostri amici di Macron e Matteiplast. Della partita non posso dire niente. Ognuno ha portato il suo mattone. È stato bello. Noi siamo una squadra vera. E mi fa piacere che arrivino anche in questo momento tanti messaggi da Bologna. Siamo una squadra che ha un seguito, che ha tanti amici. Siamo una squadra vera, che non ha paura di nessuno. Forza Cus Bologna. E adesso andiamo a divertirci un po’ perché ce la siamo davvero meritata”.

E alla festa finale, con la squadra scatenata, non può che unirsi anche l’arbitro Alessandro Tirozzi. Come sempre, la sua, una direzione impeccabile. Ma per lui, da alcuni anni a questa parte, non c'è la possibilità di poter dirigere una finale, perché in finale ci sono i suoi connazionali e compagni di viaggio. Un amico del Cus Bologna, un altro ragazzo che può fare festa.

Cus Bologna-Beykent University 90-78 (23-27; 44-43; 58-63). Cus Bologna: Valerio Cucci 27, Gherardo Sabatini 22, Marco Timperi 11, Gabriele Fin 10, Matteo Folli 4, Gioacchino Chiappelli 4, Carlo Trentin 4, Marco Montanari 3, Matteo Polverelli 3, Alessio Tugnoli 2, Gustavo Savio, Riccardo Zani. Allenatore: Matteo Lolli (vice Giorgio Broglia). Beykent University: Gulaslan 24, Ozdemiroglu 18, Erulku 15, Celep 10, Ulusoy 6, Tanisan 5, Pamukcu, Tekin, Cosar, Tankeu, Sahin. All. Han Duru.

La classifica finale: 1) Università degli Studi di Bologna (Italia); 2) Beykent University (Turchia); 3) Vytautas Magnus University (Lituania); 4) Rouen (Francia); 5) Pitest (Romania); 6) Polytechnic University of Madrid 1 (Spagna); 7) Estonian University of Life Sciences (Estonia); 8) College of Management Academic Studies (Israele); 9) Rennes (Francia); 10) Coimbra (Portogallo); 11) Polytechnic University of Madrid 2 (Spagna); 12) Poznan (Polonia).