Gestione dei beni confiscati e sequestrati: la relazione del Master Unibo presso la Commissione parlamentare antimafia di Roma

La Prof.ssa Stefania Pellegrini, direttrice del Master in “Gestione e riutilizzo dei beni sequestrati e confiscati. Pio La Torre”, è stata convocata con il Comitato scientifico, presso la Commissione parlamentare antimafia, a Palazzo San Macuto a Roma, in un’audizione riservata sull’inchiesta riguardante il fenomeno delle mafie e le altre associazioni criminali, anche straniere.

La direttrice del Master Unibo ha, dunque, relazionato durante la seduta dei lavori parlamentari del IX Comitato, dedicato all’analisi delle procedure di gestione dei beni confiscati e sequestrati, ponendo attenzione sulle esperienze di formazione post universitaria nel settore della gestione dei beni sottratti alla criminalità organizzata.
Il Master Pio La Torre è infatti l’unico master universitario di secondo livello nel panorama italiano che ripercorre tutto l’iter delineato dal Codice Antimafia.

Particolare rilievo è stato riconosciuto al fatto che il titolo di master di secondo livello è l’unico corrispondente a quello indicato per l’iscrizione all’Albo degli Amministratori giudiziari nella sezione aziende ed è il risultato di un percorso formativo che si compone di 176 ore effettive di lezione frontale e 375 ore di tirocinio. Dal 2017 il tirocinio si è arricchito ulteriormente, offrendo ai candidati la possibilità di accedere ad uno stage presso l’”Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”.

Durante l’audizione a Roma è stato anche messo in evidenza come l’attività del “Master Pio La Torre” sia inserita in un più ampio progetto di ricerca/didattica afferente al M.A.Gi.S. (Mafie e Antimafia e Giustizia Sociale), il centro studi dipartimentale e osservatorio che, sotto il coordinamento della Prof.ssa Pellegrini, promuove attività didattiche e di ricerca inerenti l’analisi del fenomeno mafioso, con percorsi di formazione di primo e secondo livello incentrati sulle strategie di prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata, sulla cultura della legalità e sulla giustizia sociale.

Si è, inoltre, ragionato sulla possibilità di divulgare tali esperienze su base nazionale, per consentire di colmare il gap di formazione/informazione che – a detta dei Commissari – spesso non consente un effettivo compimento del percorso di destinazione, svilendo la funzione restitutoria prevista dall’ordinamento italiano, che costituisce un unicum a livello internazionale.