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Ragazze digitali: si è conclusa la seconda edizione del summer camp dedicato all'informatica

Un progetto nato presso il Dipartimento di Informatica - Scienza e Ingegneria dell’Università di Bologna e che, per il secondo anno, ha avvicinato tante ragazze all’informatica e alla programmazione in modo divertente e stimolando la creatività digitale

Si sono concluse le tre settimane del summer camp Ragazze Digitali 2019, un’iniziativa nata per diffondere la conoscenza dell’informatica anche tra le donne. Organizzato dal Dipartimento di Informatica - Scienza e Ingegneria dell’Università di Bologna, il progetto Ragazze digitali è curato dalla prof.ssa Antonella Carbonaro che, per il secondo anno, ha portato l’esperienza sul territorio cesenate.  Un iniziativa organizzata in collaborazione con l’associazione European Women Management Development e l’Università di Modena-Reggio Emilia e indirizzata alle studentesse del II, III e IV anno di qualsiasi scuola superiore.

Il Summer Camp, completamente gratuito e della durata di tre settimane, si è svolto dal 10 al 28 giugno, presso i laboratori del Campus di Cesena, con l’obiettivo di avvicinare le ragazze all’informatica e alla programmazione in modo divertente e stimolando la loro creatività digitale, come per esempio il videogame con il linguaggio Python.

Il progetto Ragazze Digitali nasce anche per dare una risposta ai dati emersi da un’indagine presentata, lo scorso maggio, dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE). Lo Skills Outlook Scoreboard mostra le competenze digitali dei cittadini di 29 Paesi e i risultati non sono confortanti: non solo la popolazione italiana non possiede le competenze di base necessarie per prosperare in un mondo digitale, sia nella società che sul posto di lavoro, ma è impreparata ad affrontare le sfide della digitalizzazione futura. Possedere le competenze digitali è fondamentale per garantire alle persone di adattarsi con maggiori probabilità ai vari cambiamenti che il digitale comporta anche negli ambienti lavorativi. Quello dell’Italia è il terzo peggior risultato tra i paesi esaminati.

Alle ragazze iscritte al summer camp è stato somministrato un questionario: la maggioranza di loro ha dichiarato di essersi iscritta allo scopo di migliorare le proprie competenze in ambito informatico e per imparare un nuovo linguaggio di programmazione. Motivi ambiziosi soprattutto se si considera che, sempre dallo stesso sondaggio, emerge che il 71.8% di loro non ha mai programmato.

Il 28 giugno, presso l’aula magna del Campus di Cesena, è stato organizzato, inoltre, l’evento di chiusura del summer camp, aperto alle famiglie, ai professori e alla cittadinanza tutta in cui si è parlato di inclusione digitale e sono stati presentati i lavori realizzati dalle ragazze.