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Venti anni di Last Minute Market, lo spin-off nato in Unibo

Un'idea nata all'Alma Mater che ha cambiato il modo di guardare allo spreco del cibo: dal recupero alla prevenzione, dal monitoraggio alla sensibilizzazione dei cittadini attraverso il movimento e la campagna spreco zero. Oggi è un'impresa sociale tra i promotori della sesta giornata nazionale di prevenzione dello spreco

Diventa impresa sociale, nel suo 20° compleanno, lo spin-off universitario che ha cambiato il modo di guardare allo spreco del cibo: dal recupero alla prevenzione, dal monitoraggio alla sensibilizzazione dei cittadini attraverso il movimento e la campagna spreco zero.

Last minute market, grazie al networking con 350 punti vendita e oltre 400 enti del terzo settore, recupera annualmente 55mila pasti cotti, prodotti alimentari per un valore di 5,5 milioni €, farmaci per 1.000.000 € e più di 1000 tonnellate di prodotti non alimentari. Con la campagna spreco zero e l’Università di Bologna – DISTAL, è fra i promotori della sesta giornata nazionale di prevenzione dello spreco che sarà celebrata lunedì 4 febbraio alla FAO, a Roma.

Quando, nell’autunno 1998, nella Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna nasceva l’idea del recupero a fini solidali di beni invenduti della grande distribuzione, era difficile prevedere che quell’azione, così intuitiva nella sua concezione - ridurre le eccedenze di cibo alimentando i bisognosi - potesse diventare una sorta di “laboratorio” anticipatore di grandi questioni che caratterizzano il mondo contemporaneo.

«La crisi economica era lontana, la povertà relativamente ridotta, la pressione ambientale ancora poco sentita, lo spreco alimentare un fenomeno quasi sconosciuto», spiega Andrea Segrè, allora docente di Economia Agroalimentare, ideatore e fondatore dello spin-off dell’Università di Bologna. Un obiettivo diventato metodo e movimento di pensiero diffuso a livello internazionale. «Dal 1998 – ricorda ancora Segrè - assieme a un gruppo di giovani studenti abbiamo studiato lo spreco alimentare come occasione di riscatto, promuovendo il dono come valore di relazionale fra chi ha un’eccedenza alimentare e chi soffre una carenza nutrizionale. Con i primi tentativi di applicazioni abbiamo capito che coniugare la solidarietà sociale con la sostenibilità ambientale ed economica - producendo meno rifiuti e riducendo i costi dello smaltimento - era possibile grazie a un sistema efficiente nell’uso delle risorse naturali ed economiche e rispettoso delle “risorse” umane. Un modello win win nel quale “vincono” tutti, donatore e donatario insieme all’ambiente».

«Questa è una storia di successo iniziata vent'anni fa», dice il Rettore Francesco Ubertini. «Un'avventura che nasce all'interno dell'Università partendo da un’idea originale, innovativa e ad alto impatto sociale che a poco a poco, grazie a studenti, ricercatori e docenti si trasforma uno spin-off. Una bellissima storia che testimonia le potenzialità delle università: quando si lavora insieme al territorio è possibile creare valore per tutta la società. È un bell'esempio di quello che oggi chiamiamo terza missione. Non a caso quest'esperienza è partita da un tema centrale - quello della sostenibilità - che oggi è uno degli assi portanti del piano strategico dell'Università di Bologna».

Il modello di recupero del cibo di Last Minute Market si è esteso anche a beni non alimentari - libri, farmaci, decorazione, illuminazione, giardinaggio, arredamento e altri beni ingombranti dei cittadini - e l’approccio si è focalizzato dal recupero alla prevenzione, intesa come miglior antidoto contro lo spreco: meglio agire prima che il danno sia fatto. Last Minute Market opera sul territorio nazionale e soprattutto in Emilia Romagna, Veneto, Marche, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, interagendo con la grande distribuzione, la ristorazione, gli Enti pubblici, le realtà del Terzo Settore. Recupero delle eccedenze, formazione e prevenzione dei rifiuti sono gli ambiti operativi attuali.

Nel 2010 Last Minute Market ha avviato la campagna Spreco Zero, diventata movimento di pensiero, presidio concreto e motore di interventi e sensibilizzazione sul tema. Sin dal 2010 Spreco Zero ha fissato con la sua Dichiarazione congiunta – siglata da tante personalità e istituzioni nazionali e comunitarie - alcuni obiettivi chiave, ripresi poi dalla Risoluzione del Parlamento Europeo del 19 gennaio 2012, il primo e unico atto ufficiale sul tema a livello comunitario. Contestualmente, per iniziativa del fondatore Andrea Segrè, prendeva forma in partnership con Swg l'Osservatorio nazionale Waste Watcher sugli sprechi e le abitudini alimentari degli italiani: un monitoraggio costante diventato riferimento per tutte le realtà che operano in Italia sul tema. 

Last Minute Market, con la campagna Spreco Zero e l’Università di Bologna – Distal, è fra i promotori della Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco, in calendario il 5 febbraio: dal 2014 la Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare è l'occasione per sensibilizzare su una questione centrale del nostro tempo anche attraverso la diffusione di nuovi dati dell'Osservatorio Waste Watcher, fondato da Last Minute Market con Swg. Quest’anno la Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco sarà anticipata dagli eventi di lunedì 4 febbraio alla FAO a Roma. Il programma si aprirà nella Iran Room con l’inaugurazione della mostra “Primo non sprecare, secondo Altan. Lo spreco formato vignetta”, un percorso espositivo illustrato dal Maestro italiano della satira che ha griffato in questi anni la campagna Spreco Zero. In programma un articolato panel di Buone pratiche, organizzato nell’ambito del Premio Vivere a Spreco Zero e la presentazione, in anteprima assoluta, dei nuovi dati Waste Watcher 2019.