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Verso una nuova Magna Charta Universitatum, per affrontare le sfide del futuro

In occasione del trentunesimo anniversario del documento che delinea i valori e i principi fondamenali delle università a livello internazionale, rappresentanti degli atenei di tutto il mondo si sono riuniti alla McMaster University, in Canada, per riflettere sulle nuove sfide che attendono le università. E nel 2020 la Magna Charta tornerà a Bologna, in versione rinnovata


Il trentunesimo anniversario della Magna Charta Universitatum, alla McMaster University (Foto: Ron Scheffler)


Rappresentanti delle università di tutto il mondo si sono riuniti, lo scorso 16 e 17 ottobre, alla McMaster University, nella città di Hamilton, in Ontario, Canada, in occasione del trentunesimo anniversario della Magna Charta Universitatum, il documento nato a Bologna nel 1988 che delinea i valori e i principi fondamentali delle università a livello internazionale. La conferenza legata alla Magna Charta non si era mai svolta prima in Nord America. Nel corso dell'incontro alla McMaster University, 15 nuove università hanno sottoscritto il documento, unendosi agli oltre 900 atenei firmatari di tutto il mondo.

Ad Hamilton l'Università di Bologna era presente con una delegazione guidata dal rettore Francesco Ubertini, il cui intervento ha chiuso la due giorni canadese con un passaggio di consegne. Il prossimo anni, infatti, l'incontro internazionale dedicato al ruolo delle università nel mondo tornerà a Bologna, per presentare una Magna Charta rinnovata: una nuova guida per le università in vista delle sfide del futuro.

Proprio in vista di questo imminente rinnovamento, nel corso della due giorni, i rappresentati degli atenei di tutto il mondo si sono confrontati su temi centrali come la sostenibilità, la libertà accademica, la partecipazione studentesca, i sistemi di governo delle università.

Il passaggio di consegne: nel 2020 le celebrazioni per la Magna Charta torneranno a Bologna (Foto: Ron Scheffler)

"Nel 1988, i rettori delle università europee si ritrovarono uniti da un clima che anticipava la fine imminente dell'isolamento tra est e ovest del continente", ha detto il presidente dell'Osservatorio Magna Charta Sijbolt Noorda. "I principi della Magna Charta riflettono ancora oggi quel clima, la voglia di avviare collaborazioni e partnership internazionali, così come gli ideali e i valori fondamentali necessari per una vera università autonoma".


Da allora, però, molte cose sono cambiate e il ruolo delle università ha seguito questi cambiamenti epocali. Da qui la necessità di riflettere su una nuova Magna Charta.

"I valori legati all'autonomia e alla libertà accademica presenti nella Magna Charta sono ancora oggi fondamentali, ma nuovi valori sono altrettanto necessari", ha affermato David Lock, segretario generale dell'Osservatorio Magna Charta. "L'innovazione, l'eccellenza, la responsabilità sociale e il servizio alla comunità, l'attenzione alle diversità, la protezione della salute e del benessere degli individui sono tutti elementi che oggi devono essere affiancati ai nostri valori fondamentali".

Poi la firma delle 15 nuove università che hanno sottoscritto quest'anno la Magna Charta e il passaggio di consegne in vista dell'appuntamento bolognese nel 2020. "I nostri valori - ha ricordato il rettore Ubertini chiudendo l'incontro - non sono un traguardo da raggiungere, ma un percorso da affrontare insieme".