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Giovani stelle per il concerto inaugurale della XXIII edizione di Musica Insieme in Ateneo

“Rising Stars I” aprirà la rassegna musicale gratuita per gli studenti e il personale di Ateneo, con un repertorio che va da Beethoven a Brahms, fino al virtuosismo funambolico della Tzigane di Ravel, che rilegge Paganini in stile ungherese


Mercoledì 29 gennaio, alle 20.30, presso l’Auditorium del DAMSLab (Piazzetta Pasolini 5/b, accesso da Via Azzo Gardino 65/a), si terrà il concerto inaugurale della XXIII edizione di MIA – Musica Insieme in Ateneo, intitolato “Rising Stars I” in onore delle due giovani stelle che ne saranno protagoniste, come Giovanni Andrea Zanon e Leonora Armellini. Entrambi “Under 25”, vincitori di decine di concorsi, compaiono nelle sale più prestigiose, dalla Carnegie Hall alla Scala, e si preparano con umiltà e impegno alle loro future carriere, a partire dalla scelta di un repertorio che includa i capisaldi come le sonate di Beethoven e Brahms, dove lo “stile concertante” e l’equilibrio formale raggiungono il loro apice, e il virtuosismo funambolico della Tzigane di Ravel, che rilegge Paganini in stile ungherese.


Il programma del recital inaugurale di MIA, che verrà introdotto dallo stesso Giovanni Andrea Zanon, si apre con un doveroso omaggio a Ludwig van Beethoven, del quale ricorre il 250° anniversario della nascita: la sua Sonata in do minore op. 30 n. 2, scritta in quell’annus horribilis 1802 che fu segnato dal celebre Testamento di Heiligenstadt, accorato appello del compositore che aveva ormai la consapevolezza di essere condannato di lì a poco a una completa sordità. E netto è il contrasto con le precedenti sonate del Maestro di Bonn, nell’impeto drammatico e appassionato che percorre la Sonata, dalle ampie proporzioni e dalla concezione quasi sinfonica. Virtuosistica, dalla felice vena melodica (specie nello struggente e dolcissimo Adagio centrale) è poi la Sonata in re minore op. 108, completata nell’estate 1888 sulle rive del Lago di Thun da un maturo Johannes Brahms. Di lì a poco gli equilibri formali e armonici si sarebbero incrinati irrimediabilmente, per frantumarsi e riemergere in alcuni casi in schegge di memoria, come nella Tzigane di Maurice Ravel, che nel 1924 riassume e nel contempo incrementa il repertorio di effetti, figure, invenzioni e gesti sonori del virtuosismo trascendentale del XIX secolo.

La partecipazione a tutti i concerti di MIA è gratuita per studenti e personale docente e tecnico-amministrativo dell’Università di Bologna, mentre per tutto il pubblico il biglietto ha un costo di 7 euro. I biglietti saranno disponibili la sera del concerto dalle 19,30 nel foyer dell’Auditorium DAMSLab. Non è prevista prenotazione.