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Ragazze digitali, quest'anno il summer camp si svolge online

In programma un'edizione speciale aperta alle ragazze delle scuole superiori che, per due settimane, potranno seguire gratuitamente gli incontri dedicati non solo all'informatica e alla programmazione, ma anche a varie tematiche per pensare a un futuro sempre più smart

Parte un'edizione speciale del summer camp "Ragazze digitali" che, arrivato alla sua terza edizione, quest'anno si svolge online. Organizzato dal Corso di studio in Ingegneria e Scienze Informatiche del Campus di Cesena Unibo, si terrà dall'8 al 19 giugno, dalle 9 alle 11, proponendo gratuitamente incontri, interventi, testimonianze, interviste su varie tematiche come il giornalismo, la medicina di precisione, quantum computing, intelligenza artificiale, biometria e tanto altro.

Un'opportunità completamente gratuita (basta registrarsi sul sito) che ha l'obiettivo di avvicinare le ragazze all’informatica e alla programmazione in modo divertente e stimolando la creatività digitale.

Il progetto Ragazze digitali è curato dalla prof.ssa Antonella Carbonaro, in collaborazione con l’associazione European Women Management Development e l’Università di Modena-Reggio Emilia e indirizzata alle studentesse di un qualsiasi anno di una qualsiasi scuola superiore.

Il progetto Ragazze Digitali nasce anche per dare una risposta ai dati emersi da un’indagine presentata, lo scorso maggio, dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE). Lo Skills Outlook Scoreboard mostra le competenze digitali dei cittadini di 29 Paesi e i risultati non sono confortanti: non solo la popolazione italiana non possiede le competenze di base necessarie per prosperare in un mondo digitale, sia nella società che sul posto di lavoro, ma è impreparata ad affrontare le sfide della digitalizzazione futura. Possedere le competenze digitali è fondamentale per garantire alle persone di adattarsi con maggiori probabilità ai vari cambiamenti che il digitale comporta anche negli ambienti lavorativi. Quello dell’Italia è il terzo peggior risultato tra i paesi esaminati.