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L'Alma Mater per l’Open Science: al via la rassegna che abbatte le barriere del sapere scientifico

Parte una nuova rassegna video dedicata ai principi, policy, infrastrutture e servizi di supporto per l'Open Access e l'Open Science in Ateneo. Disponibile anche la video intervista del prorettore alla Ricerca Antonino Rotolo con la Guild of Research-intensive Universities, al Capo Unità Open Science della Commissione Europea, per discutere i vantaggi di un ecosistema della ricerca che favorisca il realizzarsi di una Scienza Aperta

L'Alma Mater è da tempo impegnata nel percorso di costruzione di una scienza aperta, per un accesso libero al sapere scientifico e una ricerca trasparente, sostenibile, inclusiva e vicina alla società, una scienza condivisa e di qualità che cresce più velocemente.

L’Open Science è infatti inclusa nel piano strategico 2019-2021, tanto che l'Ateneo ha adottato una policy che promuove l’utilizzo dei repository istituzionali per l’accesso aperto ai risultati delle ricerche e attivato un servizio di assistenza per gli studiosi. La realizzazione degli obiettivi dell’Open Science richiede la piena collaborazione di tutta la comunità accademica e si fonda sull'adozione di buone pratiche per incrementare la visibilità, la riproducibilità e il riuso delle ricerche, che l’Ateneo promuove e sostiene anche con la nuova rassegna video “L’Università di Bologna per l’Open Access e l’Open Science”. Gli ultimi video inseriti riguardano l'Open Access nei progetti di ricerca finanziata, i diritti d'autore e le licenze aperte e la gestione dei dati della ricerca secondo le raccomandazioni della Commissione Europea. Nuove pubblicazioni arriveranno dopo la pausa di agosto, con video pillole sui servizi e le infrastrutture di Ateneo a supporto dell'Open Access e dell'Open Science.

Sono molti i benefici dell'Open Science, per chi fa parte del sistema ricerca e innovazione: ricercatori, università, enti di ricerca, biblioteche ma anche per imprese, enti finanziatori e i cittadini. Un circolo virtuoso in cui le prassi dell’accesso aperto permettono di condividere senza barriere le pubblicazioni e i dati delle ricerche e di raggiungere più velocemente importanti risultati innovativi, svilupparli, riutilizzarli e creare così una comunità in cui la circolazione delle idee avviene in modo più efficace e partecipativo. Anche i cittadini possono contribuire all'avanzamento della scienza, mentre le imprese possono accedere più agevolmente e gratuitamente a un'importante fetta del sapere.

La vocazione internazionale dell'Ateneo contribuisce inoltre al dibattito sull’Open Science e alla sua realizzazione anche a livello europeo e, in particolare, in relazione al futuro programma quadro di finanziamenti a ricerca e innovazione Horizon Europe, che sta per avviarsi.

Risale infatti a qualche anno fa, la costituzione della Guild of European Research Intensive Universities, di cui l'Alma Mater è tra gli atenei europei fondatori, un'associazione che ha l'obiettivo di sviluppare soluzioni concrete di rilievo globale, migliorando il dibattito pubblico e promuovendo l’eccellenza per le sfide sociali e scientifiche che l’Europa è chiamata ad affrontare.

Accanto quindi alla rassegna dei video “L’Università di Bologna per l’Open Access e l’Open Science”, è disponibile anche la video intervista realizzata con la Guild of Research-intensive Universities, dal Prorettore alla Ricerca Antonino Rotolo a Konstantinos Glinos, Capo Unità per l’Open Science della Commissione Europea. Un dialogo per comprendere come e cosa cambierà in Horizon Europe, cosa significa Open Science per la Commissione Europea, quale sarà la rilevanza della Gestione dei dati in Horizon Europe, il ruolo degli incentivi e quali i benefici del coinvolgimento dei cittadini.


Maggiori informazioni e video nella pagina del Portale Unibo.