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Donazione di organi e trapianti nel Sud Est Asiatico: un progetto per formare medici e operatori sanitari

Grazie al progetto europeo ODISSeA, a cui partecipa anche l’Alma Mater, è stato messo a punto un percorso formativo che coinvolge atenei di Malaysia, Myanmar, Filippine e Tailandia


Il primo corso residenziale per i formatori interni del progetto ODISSeA, che si è tenuto nel 2019


Promuovere la donazione di organi nel Sud Est Asiatico attraverso un innovativo programma accademico di alta formazione destinato a università di Malaysia, Myanmar, Filippine e Tailandia. È quanto sta realizzando ODISSeA – Organ Donation Innovative Strategies for Southeast Asia, progetto Erasmus+ Capacity Building in Higher Education, cofinanziato dall’Unione Europea, a cui partecipa anche l’Università di Bologna con i dipartimenti di Scienze mediche e chirurgiche e di Scienze biomediche e neuromotorie.

"Il progetto nasce dall'esigenza, nei paesi del Sud Est Asiatico, di una formazione specialistica nel campo della donazione di organi", spiega il professor Marco Zanello, referente scientifico per l'Alma Mater insieme al professor Matteo Cescon. "Stiamo quindi sviluppando un'iniziativa rivolta a medici e professionisti sanitari, in modo da far crescere il numero di specialisti preparati e generare un network collaborativo locale e nazionale che aumenti il numero di organi donati e, di conseguenza, i trapianti effettuati".

Grazie al lavoro degli studiosi coinvolti, il progetto ODISSeA ha già permesso di formare 40 trainer interni, selezionati nelle università coinvolte in Malaysia, Myanmar, Filippine e Tailandia. Hanno quindi potuto partecipare al percorso formativo 280 studenti (35 per ogni ateneo coinvolto), rappresentati da medici specialisti e professionisti del settore (rianimatori-intensivologi, neurologi, nefrologi, neurochirurghi, medici di pronto soccorso, chirurghi dei trapianti, senior nurse) attivi nella pratica ospedaliera. Alla fine del percorso accademico – che si svolge su una piattaforma di e-learning – tutti i partecipanti ricevono, dopo una valutazione, un diploma riconosciuto dagli atenei di appartenenza e dal consorzio di ODISSeA, secondo le linee guida per l'assicurazione della qualità nello spazio europeo dell'istruzione superiore.

Oltre ad aver partecipato come docenti al corso residenziale per i formatori interni, gli esperti dell'Università di Bologna coinvolti nel progetto hanno contribuito alla preparazione e revisione dei contenuti curricolari del piano formativo, svolto docenza online, collaborato allo sviluppo del software educazionale e partecipato alle attività di didattica online e disseminazione locale e internazionale.

"Questo progetto offre la possibilità di instaurare importanti rapporti di scambio e partnership e di promuovere il trasferimento di competenze ed esperienze per la diffusione di cure mediche avanzate, efficaci e sicure", dice Zanello. "Del resto, il modello esistente oggi in Emilia-Romagna e in tutta Italia è il risultato di un percorso simile intrapreso a partire anni ’80, che ha portato a generare una rete nazionale normata e strutturata con solidi risultati di procurement di organi da donatori e un'attività trapiantologica di eccellenza".

Il prossimo passo per ODISSeA sarà un'indagine pensata per valutare i risultati ottenuti dalle attività messe in campo finora. Indagine che coinvolgerà anche un gruppo di controllo formato da personale sanitario esperto, tra cui professionisti della rete donativa e trapiantologica del CRRT-Emilia-Romagna del Sant’Orsola di Bologna.

Insieme all’Università di Bologna, il progetto ODISSeA coinvolge il DTI – Donation and Transplantation Institute (Spagna), centro organizzatore e coordinatore, la Universitat de Barcelona (Spagna) e la University of Zagreb – School of Medicine (Croazia). Le istituzioni del Sud Est Asiatico coinvolte sono invece: University Teknologi Mara (Malaysia), University of Malaya (Malaysia), University of Medicine Mandalay (Myanmar), University of Medicine 1, Yangon (Myanmar), University of Santo Tomas (Filippine), Ateneo de Davao University and Medical School Foundation (Filippine), Chang Mai University (Tailandia) e Ramathibodi Hospital, Mahidol University (Tailandia).