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La memoria dell’Università. Archivi per la storia dell’Alma Mater Studiorum

Autore: Gian Paolo Brizzi con la collaborazione di Andrea Daltri e Danila Negrini

Editore: Clueb

Può apparire paradossale ma l’università più antica del mondo, quella che ha costruito il modello istituzionale e organizzativo al quale si sono ispirate in seguito le prime università sorte in Inghilterra, Francia, Spagna o Germania, ha per lungo tempo trascurato di tutelare le proprie memorie. Eppure la fama dell’Alma Mater, quella che ancor oggi orienta le scelte degli studenti e l’attenzione dei media è sostenuta anche da quel primato, dalla sua longevità, cioè dalla sua storia.

L’archivio storico è la sede deputata a conservare, riordinare e valorizzare quel patrimonio documentale che costituisce il principale laboratorio della ricerca storiografica ma va riconosciuto che gli organi accademici bolognesi hanno spesso disatteso tale compito, favorendo implicitamente la perdita di gran parte della documentazione dei primi secoli di attività, la dispersione di quella anteriore all’Unità d’Italia e la conservazione parziale di quella prodotta nei decenni successivi della quale se ne è a lungo ignorato lo stato di conservazione e la stessa possibilità di consultazione. Solo nel 1976 fu creato l’Archivio storico, come sezione separata dell’archivio universitario e nel 1999 un apposito Centro di servizi che si occupasse di un comparto dei beni culturali dell’Ateneo (Archivio storico, Archivio fotografico, Pinacoteca dell’Università, Biblioteca di storia dell’Università) la cui gestione integrata diede vita ben presto ad un punto di riferimento per gli studiosi e di rilancio della ricerca sulla storia dell’università.

In questo libro dopo aver ripercorso le tappe dell’esperienza del Centro di servizi (2000-2016) viene presentata agli studiosi che si occuperanno della storia dell’Ateneo bolognese, una guida, una descrizione inventariale della documentazione reperibile. Per la prima volta è descritto l’imponente fondo conservato nell’Archivio storico dell’Ateneo che il Centro di servizi ha recuperato, riordinato e inventariato e che oggi è disposto in circa tre chilometri e mezzo di scaffalatura.

La descrizione ha interessato anche i cosiddetti archivi aggregati, donati all’Archivio storico dagli eredi di ex-docenti dell’Università di Bologna: una fonte importante per illustrare l’attività di ricerca che nelle carte dell’Ateneo è spesso limitata alla documentazione amministrativa. Infine si è voluto completare questa Guida con l’inventario degli Archivi dei Collegi studenteschi ricucendo, ove possibile, segmenti di documentazione oggi dispersi fra Parma, Roma, Napoli, Torino, Lucca, Biella, Zagabria. Vienna.