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Premiato uno studio Unibo sulle spugne marine come fonte innovativa di molecole per contrastare il cancro

La rivista Marine Drugs ha premiato un articolo scritto dalla professoressa Carmela Fimognari con il suo gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita del Campus di Rimini

Uno dei premi messi in palio da Marine Drugs, rivista peer-reviewed sulla ricerca, lo sviluppo e la produzione di composti biologici e terapeuticamente attivi derivanti da organismi marini, è stato assegnato all’articolo scritto dalla professoressa Carmela Fimognari con il suo gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita del Campus di Rimini.

L’articolo dal titolo “Marine Sponge Natural Products with Anticancer Potential: An Updated Review” presenta ed esamina criticamente tutti gli studi pubblicati sulle spugne marine come fonte innovativa di molecole per contrastare il cancro. Ciò che si evince dal lavoro è quanto il mondo marino, grazie all’enorme biodiversità che lo contraddistingue, rappresenti un patrimonio incredibile, ma ancora molto poco esplorato, per pescare nuove molecole biologicamente attive. In particolare, le spugne, per la loro natura di invertebrati sessili, producono numerosi metaboliti secondari che servono loro per difendersi da attacchi fisici esterni o che svolgono una funzione simile a quella del nostro sistema immunitario.

L’aspetto interessante è che un certo numero di queste sostanze ha mostrato un’intrigante attività chemiopreventiva e antitumorale. L'articolo continua spiegando che il potenziale antitumorale dei composti derivati dalle spugne marine è dovuto a molteplici meccanismi d’azione, tra cui la protezione del DNA, la modulazione del ciclo cellulare e della morte cellulare, l’attività antinfiammatoria, nonché alla loro interessantissima capacità di aumentare l’efficacia di farmaci antitumorali tradizionali. Non a caso, recentemente, la Food and Drug Administration ha approvato diversi farmaci derivanti da spugne marine per la cura del cancro metastatico al seno e altri tipi di tumore, come il linfoma maligno e la malattia di Hodgkin.

Le informazioni raccolte nella review, oltre a valerle il premio (la possibilità di presentare un altro articolo senza le spese di pubblicazione e 500 franchi svizzeri ai meritevoli autori), hanno anche permesso alla professoressa Fimognari e al suo team di avvicinarsi a questo mondo e studiare in prima persona gli effetti antitumorali di nuove molecole di origine marina come agenti antitumorali.  I promettenti risultati saranno presto pubblicati e condivisi con la comunità scientifica, magari sfruttando anche la possibilità di pubblicare grazie al riconoscimento ottenuto.