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Un ricercatore Unibo ha vinto il premio Best Doctoral Thesis in Biomechanics 2020

È la prima volta che uno studioso dell'Università di Bologna riceve questo riconoscimento. La tesi premiata è stata dedicata ad un dispositivo in grado di sostituire e rigenerare il tessuto danneggiato di tendini e legamenti

Alberto Sensini, assegnista di ricerca dell’Università di Bologna, ha vinto il premio Best Doctoral Thesis in Biomechanics 2020. Il riconoscimento - promosso dalla European Society of Biomechanics, una delle più prestigiose società scientifiche nel settore della biomeccanica e la più grande in Europa per numero di membri - viene assegnato a chi durante il proprio dottorato di ricerca, abbia contribuito sensibilmente al progresso delle teorie e delle applicazioni nel campo della biomeccanica. È la prima volta che un ricercatore dell’Università di Bologna ottiene questo premio.


La vittoria di Alberto Sensini è arrivata grazie alla sua tesi di dottorato dedicata alla rigenerazione dei tendini e dei legamenti, svolta all’interno del Gruppo di Biomeccanica guidato da Luca Cristofolini. La tesi premiata nasce da un percorso di ricerca che ha visto collaborazioni con le università di Portsmouth e Sheffield (Regno Unito) e del Delaware (USA), ma anche dal lavoro condotto assieme a Luca Cristofolini, Andrea Zucchelli e Juri Belcari del Dipartimento di Ingegneria Industriale e da Maria Letizia Focarete e Chiara Gualandi del Dipartimento di Chimica “Giacomo Ciamician”.

Il team di ricerca bolognese ha teorizzato, realizzato e brevettato, a titolarità dell’Università di Bologna, un dispositivo impiantabile (detto "scaffold", cioè supporto) che permette di sostituire e rigenerare il tessuto danneggiato di tendini e legamenti, riproducendone fedelmente, grazie all’utilizzo della tecnologia dell’elettrofilatura, sia la morfologia che le proprietà meccaniche. Questo "scaffold" è inoltre in grado di favorire la rigenerazione e simulazione del tessuto muscolare e nervoso, e può essere quindi utilizzato come sensore artificiale.

A partire da queste basi, grazie ad un finanziamento dell'Alma Mater e ad un partner aziendale, nei prossimi mesi saranno eseguiti i primi impianti in vivo di questi dispositivi. Inoltre, nell’ambito del progetto europeo FET Open Magnify, Alberto Sensini sta oggi lavorando all’interno del gruppo di ricerca guidato da Andrea Zucchelli con l’obiettivo di adattare questa tecnologia per produrre muscoli artificiali composti da materiali innovativi.