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Verso un salario minimo europeo?

Tra ipotesi, speranze e difficoltà, se ne parlerà in una tavola rotonda online con rappresentanti della Commissione Europea, delle parti sociali europee e con esperti di diversi atenei del continente

La proposta di salario minimo europeo diventerà realtà? Se ne parlerà lunedì 30 novembre, dalle 16,30, in una tavola rotonda online che vedrà tra gli ospiti Joost Korte, direttore generale della DG Employment, Social Affairs and Inclusion della Commissione Europea, e Luca Visentini, segretario generale della European Trade Union Confederation. L'appuntamento è promosso dal Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia dell'Università di Bologna, in collaborazione con la rivista Italian Labour Law e-Journal, edita dallo stesso dipartimento, e con il Punto Europa di Forlì.

La proposta della Commissione Europea in tema di salari minimi adeguati per i lavoratori in tutti gli Stati membri occupa un posto centrale nell’agenda politica della presidente Ursula von der Leyen, soprattutto nello scenario della ripresa post-pandemia. Ma sono molte le resistenze con cui la Commissione deve fare i conti.

"I paesi membri e le parti sociali si sono rivelati molto divisi nell’accoglienza riservata alla proposta di uno strumento giuridico comune per garantire un salario minimo equo: questa tavola rotonda è pensata per mettere in luce gli obiettivi della proposta e le difficoltà che si trova a fronteggiare", dice Emanuele Menegatti, professore di Diritto del lavoro e presidente della Scuola di Economia e Management dell'Università di Bologna, che modererà l'evento.

Ad illustrare la proposta di salario minimo europeo sarà Joost Korte, dopodiché interverranno i rappresentanti delle parti sociali: Luca Visentini della European Trade Union Confederation, Rebekah Smith di BusinessEurope, la confederazione europea delle imprese, e Jeanette Grenfors dello European Centre of Employers and Enterprises (CEEP). A seguire, la parola passerà ad esperti di diverse università europee, che tratteranno le ricadute economico-sociali, politiche e giuridiche dell’iniziativa della Commissione: Tito Boeri (Università Bocconi), Thorsten Schulten (WSI Institute of Economic and Social Research), Catherine Barnard (Università di Cambridge), Martin Gruber-Risak (Università di Vienna), Giacomo Di Federico (Università di Bologna).