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La risposta del Museo Archeologico Nazionale di Napoli alla pandemia

Come ha reagito il più grande museo archeologico italiano ai problemi creati dalla pandemia? Lo ha raccontato il direttore del MANN, Paolo Giulierini, nel corso di un incontro organizzato in Ateneo

Si è svolto il 7 maggio l'incontro online dal titolo "Musei e pandemia. Incontro con Paolo Giulierini, Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli", organizzato nell'ambito della cattedra di Archeologia e Storia dell'arte romana dell'Università di Bologna.

-> Foto dalla mostra "Fuga dal museo" del MANN

Il dott. Paolo Giulierini ha illustrato la risposta del MANN alla pandemia, dal quartiere della cultura all'avvento del digitale, e i molteplici progetti del primo museo archeologico italiano con l'obiettivo di veicolare il messaggio secondo cui cultura è anche lavoro e comunicazione.

Secondo Giulierini la cultura non è un privilegio ma un diritto di tutti: le statue del museo rappresentano sì eroi ed eroine, ma prima di tutto donne e uomini. Il fil rouge tra l'antico e il contemporaneo non deve essere l'opera d'arte, bensì il concetto di umanità che è simmetrico e prosegue da un secolo all'altro.

A tal proposito, è stato fatto riferimento all'originale mostra dal titolo “Fuga dal museo”, nata dall'immaginazione degli autori Dario Assisi e Riccardo Maria Cipolla, che attraverso la tecnica del fotomontaggio avevano dato vita ad un universo parallelo in cui le statue antiche sceglievano di “scendere dal piedistallo”.

Le mostre del MANN, ha spiegato Giulierini, si fanno portatrici di temi sociali (per il tema ambiente per esempio è stata organizzata una mostra dal titolo “Mito e natura”, incentrata sul rapporto tra uomo e ambiente nell'antichità e non solo) e per il 2021 dedicherà un calendario di Comix alle dodici fatiche di Ercole.

La pandemia ha, purtroppo o per fortuna, rivoluzionato il modo di comunicare. L'avvento del digitale ha modificato molte abitudini e i musei hanno resistito tenacemente non solo alla situazione pandemica, ma piuttosto alla gestione politica della stessa. Per il museo archeologico nazionale di Napoli, l'emergenza sanitaria è stata l'occasione per trovare una corretta integrazione tra virtuale e reale. Il Museo ha lavorato molto anche verso le categorie più fragili, abbattendo le barriere, organizzando attività per bambini autistici e perfezionando la possibilità di visite al museo per i non vedenti. E' stata, inoltre, ideata una piattaforma che permetterà di visitare il museo virtualmente, interagendo con la persona: ci sarà una guida nelle sale ma il pubblico può chiedere di fermare la guida, che sarà addestrata per rispondere alle eventuali disabilità.

"Mi piacerebbe che il MANN - ha concluso Giulierini - fosse ricordato come un museo completamente aperto alla città, perché ha riportato tantissime fasce di persone, adulti e bambini che avevano anche una pesante descolarizzazione al museo. Soprattutto, sono orgoglioso di aver riportato Forcella e La Sanità al museo".