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Calcio. Il Cus Bologna parte dai più piccoli

Cinni, Monelli, Boys e Esordienti: le categorie coinvolte, dai 5 ai 12 anni. Per i più grandi c'è un vero e proprio campianato, per gli altri invece niente classifica: si punta a giocare, stare insieme, imparare e divertirsi


Il Cus Bologna è già nel futuro. Un percorso che ha radici lontane e si propone di avviare e consolidare, nei prossimi anni, la sezione calcio. E, per farlo, comincia dai più giovani, bambini e bambine dai 5 anni di età. Con principi, idee e progetti rivoluzionari, come racconta Sergio Ruosi che per il Cus Bologna è, tra le altre cose, responsabile tecnico del settore calcio.

Cominciamo con i numeri e con gli impianti che fanno parte del mondo Cus Bologna. Si gioca e ci si diverte sia all’antistadio Dario Lucchini sia nel complesso universitario di via del Terrapieno; i giovani coinvolti sono quasi un centinaio e le domande di iscrizione continuano ad arrivare.

Il CUSB prende parte ai campionato di calcio Uisp con queste categorie: Cinni (2015/2016, in campo 5 ragazzi), Monelli (2013/2014 con 6 giocatori), Boys (2012/2013 con 7 atleti) ed Esordienti (2009, 2010 e 2011 con 9 elementi).

“Ci sono squadre di Bologna e di alcune realtà di provincia - racconta Ruosi - come Imola e Pieve di Cento. A parte il campionato Esordienti, gli altri non hanno classifica, proprio per non creare eccessive aspettative. Per dar modo ai ragazzi di giocare e divertirsi, senza ulteriori pressioni”.

Senza punti in classifica, ma con punti che, Sergio e il suo staff, si sono inventati. Per consentire ai ragazzi di fare gruppo, imparando a stare insieme, in allegria. In più ci sono gli arbitri: che non hanno solo una funzione di controllo, ma pure di supporto. Un bambino non conosce come si effettua una rimessa? L’arbitro non mostra un cartellino, non ha un atteggiamento punitivo, ma al contrario spiega le regole. “La nostra filosofia - prosegue Sergio - è far giocare tutti, senza considerare il risultato del confronto diretto con l’avversario, ma cercando di totalizzare più punti possibili”.

È qui che il Cus Bologna dà spazio alla propria fantasia: i punti vengono assegnati in base a criteri particolari che vogliono premiare l’impegno, lo spirito di squadra, l’esuberanza. Vale uno il gol, ma vale uno anche l’esultanza, la rete che resta inviolata, i pali e le traverse colpite, l’ordine in panchina e le acrobazie. Non solo: il CUSB cerca di coinvolgere in questi momenti che mettono insieme sport, divertimento e aggregazione anche i genitori. Ulteriori punti si guadagnano infatti grazie alle mamme e ai papà che fanno il tifo, portano sciarpe, sventolano bandiere, intonano cori simpatici.

“Tutti i nostri istruttori – ci racconta Sergio - sono ragazzi e ragazze laureati in Scienze Motorie o comunque patentati al termine di corsi federali. Stiamo lavorando sullo spirito di gruppo e sui valori che caratterizzano il CUSB, ma non escludiamo di aprirci ad esperienze con altre società che vogliano condividere con noi queste idee. Per ora ci concentriamo sul divertimento, ma vogliamo arrivare, se possibile, a creare una nuova sezione, quella del calcio, all’interno del Cus Bologna. E puntiamo al fatto di riuscire anche a inserire la bambine che, fino ai 12 anni, giocano in formazioni miste. Ma con pazienza e determinazione vorremmo arrivare alla realizzazioni di squadre di sole ragazze”.