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Cento anni fa la prima delle tre conferenze di Albert Einstein a Bologna

Fu invitato da un comitato di studiosi dell'Alma Mater guidato dal professor Federigo Enriques: le sue tre lezioni nella Sala Stabat Mater dell'Archiginnasio furono un enorme successo


Albert Einstein (a sinistra) e Federigo Enriques (a destra) a Bologna (Foto: Archivio Zanichelli)


Sono passati esattamente cento anni dalla visita di Albert Einstein a Bologna, invitato da un gruppo di professori dell'Alma Mater per tenere tre conferenze nella Sala Stabat Mater dell'Archiginnasio.

La prima si svolse sabato 22 ottobre 1921 e venne introdotta da Federigo Enriques, professore di Geometria proiettiva all’Università di Bologna e presidente del comitato universitario nato per organizzare l'evento. Insieme ad Enriques il comitato comprendeva studiosi illustri come Vittorio Puntoni, Giacomo Ciamician, Francesco Flora, Silvio Perozzi, Giuseppe Tarozzi, Domenico Majocchi e il conte Francesco Cavazza.

In quell'occasione Einstein spiegò, parlando in italiano, la relatività ristretta. Nella seconda conferenza, il 24 ottobre, parlò invece della relatività generale, mentre nella terza, il 26 ottobre, illustrò la concezione relativistica dell’universo.

Le tre conferenze furono un enorme successo, con una grande folla di studiosi, studenti e cittadini che riempì l'Archiginnasio. Inoltre, prima di lasciare la città, Einstein fu protagonista di altri due appuntamenti universitari: una lezione sulla relatività all'Accademia delle Scienze e una lezione privata per un gruppo di studenti dell'Alma Mater.

Sulla visita bolognese di Einstein e più in generale sui rapporti che in grande scienziato ebbe con l'Italia è uscito quest'anno su Rai Storia il docufilm "Einstein parla italiano", ideato da Raffaella Simili e Sandra Linguerri, storiche della scienza dell'Università di Bologna, con la regia di Alessandro Scillitani e protagonista l’attore Francesco Petruzzelli. Il film illustra in maniera estremamente vivace i rapporti che Albert Einstein ebbe con l’Italia, sia negli anni giovanili che nella maturità, attraverso ricostruzioni in costume, interviste ad esperti, animazioni, letture di documenti originali.