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Cosa significa oggi essere “damsiani”: tre incontri per il DAMS50

Tre giornate online per discutere con protagonisti e testimoni su cosa significa fare il Corso di Laurea in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo e sulle prospettive future

Dams. Ieri, oggi e domani: la tre giorni organizzata nell'ambito del cartellone di eventi DAMS50 per festeggiare i 50 anni del Dipartimento delle Arti dell'Alma Mater. Da giovedì 22 a sabato 24 aprile, dalle 9.30 alle 18,  nella pagina facebook del DAMSLab/La Soffitta, si potrà assistere a una serie di dialoghi e dibattiti sul senso, le ragioni, i motivi del successo di questo corso dell'Alma Mater, e sulla centralità dello studio delle discipline artistiche, sui problemi e sulle prospettive aperte dall’istituzione del DAMS come laboratorio culturale.

L'evento sarà inaugurato giovedì 22 aprile, alle 9.30, dal Rettore Francesco Ubertini, Mauro Felicori (Assessore Cultura e Paesaggio - Regione Emilia-Romagna), Matteo Lepore (Assessore Cultura e Sport - Comune di Bologna), Elisabetta Pasquini (Coordinatrice DAMS - Università di Bologna) e Giacomo Manzoli (Direttore Dipartimento delle Arti - Università di Bologna).

Il convegno avrà l’obiettivo di ripercorrere le tappe più significative di questa complessa e avvincente vicenda progettuale, recuperando attraverso i protagonisti e i testimoni lo spirito del tempo in cui il DAMS è nato, e ricostruendo l’importanza che questa esperienza ha significato in termini di reciproca crescita di valore per la città di Bologna, per l’Università italiana e per tutto il sistema culturale del nostro Paese.

Sarà svolta una vera e propria indagine su cosa sarà domani il DAMS, su cosa potrà diventare nel rapporto con le istituzioni e la rete di soggetti pubblici e privati connessi alla formazione in campo artistico, su come è necessario trasformarlo, ancora e sempre, per rispondere alle evoluzioni del settore e alle sfide, offrendo competenze per continuare a formare gli operatori culturali del futuro.

Il DAMS nasceva cinquant’anni fa come una proposta straordinariamente innovativa. L’intuizione dei suoi fondatori fu che le discipline umanistiche, anche a livello universitario, non potessero prescindere da una conoscenza analitica delle istituzioni e dell’industria culturale. Era giunto il momento di aprirsi alle arti e alla comunicazione, discipline indispensabili per la progettazione di una società moderna. Da allora le cose si sono evolute. Oggi l’acronimo DAMS indica a tutti gli effetti una costellazione di esperienze formative estremamente vasta e articolata. Non solo corsi di laurea nati in tutto il territorio nazionale grazie all’impulso del modello bolognese, ma anche master e scuole, che si aggiungono ad accademie, conservatori e istituzioni che rilasciano titoli equipollenti a quello universitario.


In questo universo stratificato, i “damsiani” rappresentano una buona parte degli operatori che hanno contribuito alla nascita e al consolidamento di un tessuto istituzionale e imprenditoriale di alto livello, nei differenti ambiti della vita culturale, sfatando così il duraturo equivoco legato all’idea che il DAMS sia un corso di laurea perlopiù votato a una creatività senza sbocchi e poco professionalizzante.