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Il cielo secondo eRosita: pubblicati i primi dati

Diffusa la prima serie di dati ottenuti dal telescopio a bordo del satellite Spectrum-Roentgen-Gamma (SRG). Tra i set resi pubblici c'è anche una mini-survey chiamata eFEDS pensata come un’anteprima della mappa finale di tutto il cielo


L’ammasso di galassie Abell 3266 è uno dei più brillanti del cielo. Nel riquadro a destra, il suo nucleo osservato nei raggi X da eRosita (Immagine: eRosita-Kollaboration, Sanders et al.)


Il team di eRosita - il telescopio del Max Planck Institute for Extraterrestrial Physics (MPE) ospitato a bordo del satellite Spectrum-Roentgen-Gamma (SRG) - ha reso pubblica la prima serie di dati ottenuti scansionando il cielo nei raggi X, la cosiddetta Early Data Release (EDR). Per la prima volta, gli astronomi di tutto il mondo avranno la possibilità di scaricare e analizzare i dati di questo potente telescopio spaziale. L’Early Data Release è accompagnata dalla pubblicazione di 35 articoli scientifici realizzati con dati di eRosita (molti dei quali vedono la partecipazione di ricercatrici e ricercatori dell'INAF - Istituto Nazionale di Astrofisica) che, insieme ad altri, saranno pubblicati in un prossimo numero speciale della rivista Astronomy & Astrophysics.

Tra i set di dati rilasciati al pubblico, ce n’è uno in particolare che occupa un posto speciale: una mini-survey chiamata eFEDS (eRosita Final Equatorial Depth Survey). Pensata come un’anteprima della mappa finale di tutto il cielo, eFEDS copre uniformemente una zona di circa 140 gradi quadrati del cielo (circa 1/300° dell’intera scansione), fornendo un assaggio di come sarà l’intero cielo extra-galattico nei raggi X quando eRosita completerà il suo programma di indagine nel 2023.

"È una specie di anteprima di quello che ci aspetterà e, a oggi, è la maggior area contigua mai osservata nei raggi X così a fondo", spiega Marcella Brusa, professoressa al Dipartimento di Fisica e Astronomia "Augusto Righi" dell’Università di Bologna e associata presso l’INAF di Bologna, prima autrice di uno dei 13 articoli dedicati alla mini-survey eFEDS. "Il programma non ha deluso le aspettative: abbiamo rivelato quasi 28 mila sorgenti, basta moltiplicare per 300 per avere una idea dei numeri da capogiro che ci aspettiamo al termine della survey".

In soli quattro giorni di osservazioni nell’ambito del programma eFeds, eRosita ha infatti rilevato un numero sorprendente di sorgenti, che non trova eguali nell’ambito dello studio del cielo nei raggi X. Al termine del lavoro di analisi, i dati ottenuti potranno quindi rivelarsi molto preziosi per investigare l’evoluzione di buchi neri supermassicci più luminosi, le proprietà del gas che permea gli ammassi di galassie, la distribuzione spaziale di nuclei galattici attivi (AGN), gruppi e ammassi e ottenere così informazioni sulla struttura a grande scala dell’universo e sulle proprietà della materia oscura.

"Nei prossimi mesi completeremo l’analisi dei dati con questi obiettivi principali come guida e in particolare, per quanto riguarda gli AGN nella fase di feedback, estenderemo il lavoro all’intero campione di AGN in eFEDS, con l’obiettivo di trovare diagnostici di selezione efficienti da applicare poi alle survey su tutto il cielo, anche utilizzando metodi innovativi di analisi statistica", dice ancora Marcella Brusa. "A coordinare questo progetto sarà Blessing Musiimenta, anch’essa membro del consorzio tedesco di eRosita e associata presso l'INAF di Bologna, la quale ha cominciato da qualche mese il dottorato di ricerca all’Università di Bologna nell’ambito del progetto BiD4Best - Big Data applications for Black Hole evolution studies, finanziato dal programma Horizon 2020 della comunità europea".