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L’Alma Mater in campo per il monitoraggio degli ambienti marini nelle isole dell’Arcipelago Toscano

Attività di formazione e azioni di monitoraggio ambientale saranno realizzate nell’ambito del progetto Interreg NEPTUNE grazie ad un accordo tra il Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Bologna e il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano


Un subacqueo durante l’attività di monitoraggio (Foto: Eva Turicchia)


Dare vita ad una rete permanente di monitoraggio degli ambienti marini costieri nelle isole dell’Arcipelago Toscano, tra Elba, Pianosa, Giglio, Capraia, Montecristo, Giannutri, Gorgona, è l’obiettivo dell’accordo siglato dal Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Bologna con il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, nell’ambito del progetto Interreg NEPTUNE (PatrimoNio naturalE e culTUrale sommerso e gestione sosteNibile della subacquEa ricreativa), cofinanziato dal Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia Marittimo 2014-2020.

L’accordo – di cui il professor Massimo Ponti è responsabile per l’Alma Mater – prevede il coinvolgimento volontario delle guide naturalistiche del parco, dei centri di immersione subacquea e delle scuole secondarie di secondo grado dell’Arcipelago.

Le guide e gli istruttori subacquei saranno formati all'applicazione e per l'insegnamento dei protocolli di monitoraggio degli ambienti sottomarini, in modo da poter coinvolgere in queste attività anche chi fa attività subacquea con scopi ricreativi. L'applicazione di questi protocolli di monitoraggio permetterà di analizzare la distribuzione delle specie di maggiore interesse ecologico, segnalare la presenza di specie aliene e i casi di morie di gorgonie, nonché la presenza di pericolose reti abbandonate.

Inoltre, sarà realizzata una stazione di monitoraggio della temperatura dell’acqua lungo i fondali – fino a 40 metri di profondità – per misurare gli effetti dei cambiamenti climatici, e agli operatori del parco saranno forniti gli strumenti informatici e cartografici per valutare lo stato ecologico dei fondali sulla base dei dati raccolti dai subacquei volontari.

Infine, saranno coinvolti anche docenti e alunni degli ultimi anni delle scuole superiori dell’Isola d’Elba, che contribuiranno all'opera di conservazione degli ambienti costieri con lezioni mirate e con attività di monitoraggio dello spiaggiamento di organismi marini e rifiuti.