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Nuoto pinnato. Davide Campagnoli: ai mondiali con la maglia dell'Italia, sognando una medaglia

Studente dell'Alma Mater, iscritto al corso di laurea di Ingegneria dell’automazione e parte del programma dual career, è stato convocato dalla nazionale per partecipare all'Open Water World Championship, in programma a Santa Marta, in Colombia


Il primo amore? Non si scorda mai, si è soliti dire. L’impressione, però, è che sia difficile dimenticare anche la prima chiamata in azzurro. È quello che è accaduto a Davide Campagnoli, nato a Bologna l’1 giugno 2001 che è stato convocato dalla nazionale italiana di nuoto pinnato. Dal 23 al 27 settembre, a Santa Marta, in Colombia, prenderà parte ai Mondiali. Anzi, nel mar dei Caraibi, Davide parteciperà all'Open Water World Championship, perché si tratta di pinnato in mare. Il coronamento di un sogno per questo ragazzo che è iscritto al corso di laurea di Ingegneria dell’automazione.

“Cosa provo in questo momento? È difficile dirlo - racconta Campagnoli - perché c’è un misto di emozioni. Da un lato l’ansia da prestazione, dall’altro l’orgoglio di gareggiare con la maglia dell’Italia. È qualcosa di incredibile”.

Estate con tanto lavoro per Davide, perché ci sono gli allenamenti, ma anche gli esami da sostenere. “Faccio parte del programma dual career", spiega. "Non l’ho ancora sfruttato al massimo. Ma credo che mi possa aiutare parecchio perché non è semplice conciliare gli studi con l’esigenza di allenarsi ad alto livello”.

Sta vivendo un sogno, Davide, e non vuole svegliarsi. “Per il momento la mia non è una disciplina olimpica - sottolinea - e quindi non posso pensare ai Giochi. Avevo un sogno, questo sogno si chiama convocazione in Nazionale. Adesso che è arrivata…”

Felice, Davide, che è reduce da ottimi risultati. Una crescita quasi esponenziale. “Ho cominciato con il pinnato a 11 anni, ero alla Record. C’era Veronica Arrighi, che oggi è il mio allenatore. Mi propose di continuare. Sono passati 9 anni non ho più lasciato il pinnato”.

Dietro l’angolo ci sono i Mondiali. Un debutto notevole considerando che Campagnoli scenderà in acqua dall’altra parte del mondo. “Una medaglia? Per ora posso solo promettere che darò il massimo, come faccio sempre. E poi voglio godermi questa gioia”.

E per il futuro? Cosa farà il prossimo ingegnere? “Intanto - se la ride - vorrei concludere il mio percorso scolastico. Poi, a quel punto, ci penserò. È un corso che offre mille opportunità”.

Adesso si tiene stretto il Cus Bologna e coltiva un altro sogno. “Il Cus Bologna è come una grande famiglia. Mi sono sempre sentito a mio agio, sostenuto. Poi è una società che ti dà anche sicurezza e grinta”.

Resta il sogno, che Davide racconta a bassa voce, perché è un ragazzo con la testa sulle spalle, che vuole fare un passo per volta. “Certo che vincere una medaglia internazionale e magari portarla al Rettore dell’Università sarebbe fantastico. Ma per ora è solo un sogno. Ci sono i Mondiali e devo prepararmi nel migliore dei modi. Sono uno che non si tira mai indietro. E che dà sempre il massimo, in gara come in allenamento”.

Va di corsa, Davide, deve prepararsi per i Mondiali. È la prima convocazione in azzurro, un motivo di orgoglio doppio per lui e per il Cus Bologna che l’ha cresciuto in tutti questi anni.