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Picta fragmenta, la pittura vesuviana. Una rilettura

Autore: A cura di Antonella Coralini, Paolo Giulierini e Valeria Sampaolo

Editore: Silvana Editoriale

Con Picta fragmenta il Museo Archeologico di Napoli e l'Università confermano il loro impegno nella ricerca e nella comunicazione. Uniti nella ricerca scientifica, il MANN e l’Università di Bologna lo sono anche nella terza missione. Picta fragmenta ne è, ad un quarto di secolo dall’inizio della loro proficua collaborazione, una bella conferma.

“L'orgoglio dell'artigiano che alla sua opera sa di aver dato il meglio di sé e delle proprie possibilità si conferma un piacere senza prezzo”.
Così Antonella Coralini, professoressa di Archeologia classica dell'Alma Mater, introduce il volume Picta Fragmenta. La pittura vesuviana, una rilettura.

Lo fa evidenziando la natura corale del lavoro che lo ha prodotto, un lavoro che ha avuto nei curatori di quel volume (con lei, Paolo Giulierini e Valeria Sampaolo), altrettanti direttori di orchestra. Quel volume, di recentissima edizione (luglio 2020), propone una rilettura “al plurale” del campione vesuviano ed è il prodotto, come molti altri prima, della storica collaborazione fra il MANN e l’Università di Bologna. Fra il 2018 e il 2019 quella convergenza di intenti e di energie ha fatto di Napoli la capitale degli studi sulla pittura antica, con due grandi convegni internazionali – Picta fragmenta.

Rileggendo la pittura vesuviana, nel 2018, e Pareti dipinte. Dallo scavo alla valorizzazione, IX Colloquio dell’Association Internationale pour la Peinture Murale Antique, nel 2019. Entrambi organizzati dal MANN e dall’Università di Bologna, con il suo Programma Vesuviana, e con il supporto di molti altri enti, quali il Centre Jean Bérard di Napoli, il Parco archeologico di Ercolano, il Parco Archeologico dei Campi Flegrei, l'Accademia delle belle arti di Napoli e la Soprintendenza di Salerno e Avellino, i due convegni hanno promosso riletture ed approcci innovativi ed originali alle picturae del mondo antico, parietali e non solo. Adottando questo approcci al plurale, i due convegni napoletano-bolognesi hanno fatto proprio l’indirizzo di lavoro del CESPITA, il Centro Interuniversitario di Studi sulla Pittura Antica, nato nel 2018 dall’impegno corale dell’Università di Bologna e di altri otto atenei italiani (Torino, Trieste, Università IUAV di Venezia, Firenze, Parma, Modena e Reggio Emilia, la Federico II e L'Orientale di Napoli).

Pubblicato nell’estate 2020 da Silvana Editoriale per la collana “Le archeologie” del MANN, il volume Picta fragmenta propone un'ampia revisione dello stato degli studi e delle conoscenze su quello che resta il campione più importante per l'archeologia classica e per la pittura parietale antica. Non mancano, fra gli oltre sessanta contributi, lavori relativi al progetti del Programma Vesuviana, che sin dagli anni Novanta vede l’Alma Mater impegnata in prima linea nello studio e nella valorizzazione del patrimonio archeologico dei siti vesuviani, non solo a Pompei ed Ercolano, ma anche nel territorio (per esempio, nel sito di Villa Sora, a Torre del Greco).

A testimoniare l’impegno della scuola bolognese di ricerca sulla pittura antica anche nella didattica, Andrea Fiorini e Silvia Di Cristina presentano la missione e le attività del LARPA, il Laboratorio di Rilievo e Restituzione della Pittura Antica che dal 2005 avvia gli studenti dell’Alma Mater alla conoscenza di questo importante aspetto della produzione antica, fra arte ed artigianato.