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WeWorld e Alma Mater insieme per l’educazione alla cittadinanza globale

Migrazioni, diritti umani e cambiamento climatico: i temi principali della collaborazione tra l’Ateneo e l’Organizzazione che da cinquant’anni promuove i diritti fondamentali di donne, bambini e comunità in Italia e nel Mondo

L’Università di Bologna e WeWorld, Organizzazione che da cinquant’anni promuove i diritti fondamentali di donne, bambini e comunità in Italia e nel Mondo, collaborano in diverse attività di sensibilizzazione ed educazione sui temi delle migrazioni, dei diritti umani e del cambiamento climatico, promuovendo l’innovazione didattica e coinvolgendo attivamente di giovani e ricercatori, a livello locale, nazionale e internazionale.

Da gennaio 2020, WeWorld è partner dell’attività formativa “Service Learning and Community Engagement LAB”, organizzata dal Laboratorio di Psicologia di Comunità del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna, che favorisce un apprendimento esperienziale (learning) e prevede l’impegno attivo degli studenti (service) all’interno della comunità e il lavoro su un problema concreto individuato nell’ambito di una partnership tra università e organizzazioni di comunità/servizi territoriali.

Tra le varie attività è stato appena lanciato Migra-quiz, un quiz per conoscere la percezione dei giovani composto da 14 domande sui dati e le narrazioni delle migrazioni, su discriminazioni e diritti umani, sui meccanismi di accoglienza e inclusione sociale. Gli studenti sono stati coinvolti anche dal progetto #In marcia con Il Clima, co-finanziato dall’Agenzia Italiana Cooperazione allo Sviluppo (AICS) nell’ambito del quale hanno avuto l’opportunità innanzitutto di approfondire le proprie conoscenze sui temi del cambiamento, grazie allo studio del kit didattico creato nell’ambito del progetto (Manuale per docenti e studenti), ma anche di entrare a contatto con le metodologie didattiche dell’educazione alla cittadinanza globale durante alcuni laboratori scolastici online.

Anche ricercatori, professori ed accademici sono stati coinvolti dalle azioni portate avanti dall’area educazione e sensibilizzazione di WeWorld: un team interdisciplinare è infatti parte del #ClimateOfChange, un progetto finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma DEAR, che ha come obiettivo quello di far comprendere ai giovani il nesso tra cambiamento climatico e migrazioni e creare un network europeo di ragazzi che insieme si attivano per chiedere un cambiamento collettivo, a livello locale, nazionale ed europeo. Il gruppo di lavoro Unibo - composto da docenti e ricercatori dei dipartimenti di Storia e Cultura, Scienze Politiche e Sociali, Sociologia e Diritto dell'Economia, Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari - condurrà delle ricerche in 4 paesi di interesse per raccontare e studiare il cambiamento climatico e il suo impatto da vicino.

Il prossimo 25 febbraio, inoltre, nell’ambito dei progetti #migratED e #In marcia con il Clima, si svolgerà una tavola rotonda sul tema dell’implementazione a livello locale della Strategia Italiana per l’Educazione alle Cittadinanza Globale e della nuova legge sull’Educazione Civica, che vedrà la partecipazione di diversi attori, istituzionali ed educativi, fra cui la professoressa Cinzia Albanesi, Coordinatrice del CLM Psicologia Scolastica e di Comunità e responsabile del programma di Service Learning del Dipartimento di Psicologia Unibo, che rispetto alla collaborazione con WeWorld sottolinea: “è una collaborazione giovane, ma si fonda sulla condivisione di valori fondamentali (diritti umani, dialogo interculturale, sviluppo sostenibilità, equità e inclusione) e di un comune sentire rispetto alla necessità di sostenere lo sviluppo di competenze di cittadinanza e di rafforzare il senso di responsabilità comunitaria dei giovani, attraverso metodi attivi e partecipati, che permettano sia di “toccare con mano” i problemi che di leggerli criticamente, agendo di conseguenza. Come gruppo di psicologia di comunità – continua la prof.ssa Albanesi – ci sentiamo in prima linea in UNIBO sul fronte del public engagement, non (soltanto) per portare la nostra conoscenza fuori dalle aule, ma (soprattutto) per generarne di nuova con le comunità, la dove serve.