Giovedì 12 e venerdì 13 maggio, presso l' Aula Magna di Giurisprudenza (Via Oberdan, 1 - Ravenna), si svolgerà il convegno internazionale in lingua inglese "Constitutional Acts of Scotland" (iscrizioni entro il 10 maggio), organizzato dal Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Bologna, in partenariato con Devolution Club – Associazione per il Dialogo Costi-tuzionale e con Center for Constitutional Studies and Democratic Devel-opment, con il sostegno della Fondazione Flaminia e il patrocinio del Comune di Ravenna.
Storici, costituzionalisti e comparatisti, italiani e britannici, indagheranno la storia costituzionale della Scozia nello specifico aspetto di quegli atti che rappresentano momenti cruciali del rapporto tra questo paese e l’Inghilterra prima e dopo l’Unione del 1707.
L'obiettivo sarà quello di tracciare una storia del costituzionalismo scozzese nelle sue relazioni con l’Inghilterra che si concentri, più che sugli ideali e sulle espressioni teoriche e dottrinali, sulla ricca serie di atti in cui questi sono stati trasfusi o tradotti in una realizzazione più o meno compiuta.
In certi casi, si tratta di atti e documenti di valore costituzionale che hanno trasformato i rapporti istituzionali tra questi Stati, dapprima nel segno di una storia parallela (è il caso del Claim of Right del 1689) e della realizzazione di un’unione (con l’Act of Union del 1707) e poi allentandone i legami in una crescente devolution, con gli Scotland Acts del XX e XXI secolo. È un percorso che non sembra affatto concluso, malgrado l’esito della consultazione referendaria del 2014, e non sono in pochi, oggi, anche alla luce dell’esito delle ultime elezioni scozzesi, ad ipotizzare un prossimo constitutional act of Scotland che ponga fine al Regno Unito o lo riduca ad un guscio vuoto di Stati solo formalmente non indipendenti. Accanto a questa prima tipologia, sussistono però altri atti che appartengono, più che alla dimensione istituzionale, a quella della co-struzione (o negazione) di un’identità politica e nazionale in rapporto dialettico con quella inglese: vertono, in sostanza, più sulla costituzione materiale che su quella formale. Appare talvolta difficile, per questa seconda specie di atti, individuare il confine tra la dimensione fattuale e quella mitica. È questo il caso della stessa Declaration of Arbroath, del Covenant, persino della legislazione punitiva contro i giacobiti varata all’indomani della battaglia di Culloden.