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ArchLabs: nuovi scavi nella villa di Piazza Armerina, ad Enna

Studenti e docenti dell'Università di Bologna e provenienti dalle università di Atene, Cipro, Cracovia, Oviedo, Stoccolma e del Peloponneso, in questi giorni, sono al lavoro, nell'ambito della Summer School internazionale di archeologia, in un'area mai scavata prima d'ora

E' in corso, in questi giorni, la Summer School internazionale di Archeologica, ArchLab, coordinata dalla prof.ssa Isabella Baldini del Dipartimento di Storia Culture e Civiltà - DISCI, vincitrice di un finanziamento europeo  Erasmus BipS (Blended intensive program). Una trentina tra studenti e docenti, arrivati dalle università di Atene, Bologna, Cipro, Cracovia, Oviedo, Stoccolma e del Peloponneso, fino al 17 luglio lavoreranno nel settore occidentale del celebre complesso, in un' area mai scavata prima d'ora e che probabilmente veniva utilizzata per funzioni di servizio e di stoccaggio. Si tratta di un vasto edificio residenziale tardoantico a quattro chilometri da Piazza Armerina, scoperto negli anni Cinquanta: la Villa del Casale, designata nel 1997 Patrimonio dell'Umanità dall'agenzia dell'Onu per la cultura.

L'iniziativa ArchLabs - Archaeological heritage in Late Antique and Byzantine Sicily si svolge in uno dei contesti monumentali più celebri del Mediterraneo e lo scavo, organizzato come progetto pilota del CISEM – Centro Interuniversitario di Studi sull’Edilizia abitativa tardoantica nel Mediterraneo, rientra in una convenzione pluriennale con il Parco archeologico di Morgantina e della Villa romana del Casale.

Grazie alle lezioni teoriche di esperti di archeologia, storia e restauro che si svolgono quotidianamente a integrazione delle attività pratiche, gli studenti hanno la possibilità di apprendere non solo le tecniche dello scavo stratigrafico, ma di applicare anche metodi di indagine basati sulle tecniche digitali per la raccolta e la gestione dei dati archeologici. L'obiettivo è quello di dar vita a un modello formativo di eccellenza, da proseguire nel tempo e da sviluppare anche nei termini di una sensibilizzazione più ampia verso i temi dell’archeologia e della salvaguardia del patrimonio culturale regionale. L’Università di Bologna persegue tale obiettivo anche a Chiaramonte Gulfi (Ragusa), dove anche per il quinto anno proseguono gli scavi in collaborazione con la Soprintendenza archeologica, il Comune e la Cooperativa sociale N.S. di Gulfi.