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L’”Annunciazione” di Beato Angelico come non l’avete mai vista

Grazie al Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna è nata "AnnunciatiOn App": una restituzione completamente tridimensionale della celebre opera quattrocentesca, in 200 milioni di pixel, collocata accanto all’originale nel Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie di San Giovanni Valdarno


Un tuffo dentro l’”Annunciazione” di Beato Angelico, per scoprire i suoi segreti più intimi e svelarne i più piccoli dettagli. Fino al 15 gennaio 2023, la celebre opera quattrocentesca ospitata al Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie di San Giovanni Valdarno (Arezzo) sarà affiancata da "AnnunciatiOn App", una replica digitale in super-risoluzione che offre a studiosi e visitatori una restituzione completamente tridimensionale dell’opera.

A svilupparla è stato il Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna con il Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie di San Giovanni Valdarno, in occasione della mostra "Masaccio e Angelico. Dialogo sulla verità nella pittura", con la collaborazione della direttrice del museo Michela Martini e del curatore della mostra Carl Brandon Strehlke, che hanno fornito il knowledge testuale che accompagna l’esperienza visiva del dipinto, e con la consulenza del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell'Alma Mater per la costruzione del sistema di supporto all’apparecchiatura fotografica.

Pietra angolare che marca il passaggio tra la vecchia arte medievale e la nuova arte rinascimentale, l'"Annunciazione" di Beato Angelico è una tempera su tavola di 195x158 centimetri, databile ai primi anni Trenta del Quattrocento, forse il 1432. Fino ad oggi la sua riproduzione è sempre rimasta però limitata dalla marginalità delle semplici riproduzioni fotografiche (che negano il luccicare dell’oro) e dalla complessità dell’opera stessa, ricca di straordinari dettagli.

Gli studiosi dell'Alma Mater hanno voluto quindi superare questi limiti realizzando un nuovo tipo di artefatto comunicativo digitale che si inserisce nel filone delle immagini a super-risoluzione, ma con una restituzione completamente tridimensionale. Per ottenere questo risultato sono servite tre intense giornate all'interno del museo, durante le quali il dipinto è stato scandagliato e analizzato in ogni minimo dettaglio: assemblando le migliaia di scatti realizzati, è nata così la ricostruzione digitale in 3D del dipinto.

Un touch-wall collocato accanto all'opera permette quindi di confrontare l’opera ricostruita in 3D con la tavola originale, analizzando e studiando le scene, i dettagli, la tecnica pittorica, gli interventi di restauro, per un viaggio esplorativo all’interno del dipinto di Beato Angelico, grazie ad una sorta di laboratorio digitale messo a disposizione con il solo tocco di un dito della mano.

Da un punto di vista tecnico "AnnunciatiOn App" è stata ottenuta accoppiando due tecnologie di acquisizione (fotogrammetria automatica per i volumi delle cornici e photometric stereo per le parti dipinte) a un motore di rendering in tempo reale ad alta qualità, capace di integrare in un solo ambiente multimediale alla visualizzazione del modello 3D anche annotazione semantica e storico-critica. Tutto questo ha permesso di ottenere una resa cromatica ai massimi livelli, con una risoluzione di 0,02 mm a circa 200 milioni di pixel.

Conoscere e comunicare le opere d’arte: 200 milioni di pixel per l’Annunciazione del Beato Angelico

dal 17 Settembre 2022 al 15 Gennaio 2023

Museo della basilica di Santa Maria delle Grazie (Piazza Masaccio, 8 - San Giovanni Valdarno AR)

Ingresso con acquisto del biglietto

In occasione della mostra "Masaccio e Angelico. Dialogo sulla verità nella pittura", che aprirà il prossimo 17 settembre, il Dipartimento di Architettura dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna e il Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie di San Giovanni Valdarno hanno promosso e realizzato un originale e innovativo progetto di alta tecnologia digitale per surrogare, studiare ed esplorare la “Annunciazione” del Beato Angelico conservata a San Giovanni Valdarno.

Pietra angolare che marca il passaggio tra la vecchia arte medievale e la nuova rinascimentale riassumendole in una mirabile composizione, la riproduzione dell'“Annunciazione” del Beato Angelico è sempre rimasta limitata dalla marginalità delle semplici riproduzioni fotografiche (che negano il luccicare dell’oro) e dalla complessità dell’opera che già ai circa due metri da cui la deve osservare il visitatore restituisce alla vista solo alcuni degli straordinari dettagli che la compongono. Per cercare di superare questi limiti è stata creata 'AnnunciatiOn App', un nuovo tipo di artefatto comunicativo digitale che, da un punto concettuale, si inserisce nel filone delle immagini a super-risoluzione, ma sostituisce alle consuete restituzioni bidimensionali (v. le immagini Gigapixel proposti da Google Arts & Culture e dal Rijksmuseum nel recente progetto 'Operation Night Watch', di Rembrandt) con una restituzione completamente tridimensionale. Questa permette di valutare oltre alla riflessione diffusa (il tipico risultato della restituzione fotografica) anche la componente di riflettanza speculare e i fenomeni di riflessione sub-superficiali che modificano completamente la percezione dell’opera grafica soprattutto nei materiali a componente.