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L’Alma Mater al Macfrut 2023: il futuro del settore agroalimentare, tra ricerca, formazione e progetti internazionali

All’evento di riferimento per i professionisti del settore ortofrutticolo, il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari, insieme a CIRI Agroalimentare e Tecnopolo, ha organizzato tre giornate di workshop e incontri per presentare l’impegno dell’Università di Bologna sul fronte della ricerca e delle attività di public engagement


Internazionalizzazione, strategie, progetti, programmi: al Macfrut 2023, il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari (DISTAL) dell'Università di Bologna, ha organizzato tre fitte giornate di workshop e incontri, insieme a CIRI Agroalimentare e Tecnopolo.

"Questa edizione del Macfrut è stata molto dinamica: sia per il DISTAL che più in generale per l’Università di Bologna è stato importante essere presenti per sottolineare l’impegno nella ricerca e nelle attività di public engagement, mettendo in evidenza anche il ruolo e la partecipazione di studenti e giovani ricercatori", sottolinea Matteo Vittuari, delegato dell'Alma Mater per Cooperazione e Sviluppo e professore di Economia ed Estimo Rurale. "In questo senso, è stato significativo mostrare la grande varietà di attori con cui ci interfacciamo, che vanno dalle Università ai Ministeri, dalle imprese a organizzazioni come il Macfrut".

Tanti i temi trattati nei tre giorni di appuntamenti: dall’innovazione di prodotto e di processo all’innovazione intesa come modalità con la quale guardare all’esterno, mettendo in campo nuove relazioni e strategie e tenendo sempre presente, tra gli altri, l’obiettivo di incentivare l’occupabilità dei giovani nel mondo professionale del settore. E ci si è soffermati anche sui progetti strategici internazionali del Dipartimento di Scienze e tecnologie agro-alimentari, in particolare quelli che coinvolgono l’America Latina e l’Azerbaijan.

"Abbiamo lavorato con studenti provenienti da diversi paesi del Sudamerica, tra cui Repubblica Domenicana, Costarica e Argentina", spiega Vittuari. "E si è parlato anche del progetto che l’Università di Bologna sta portando avanti in Azerbaijan, dove una delegazione bolognese, guidata dal Magnifico Rettore, si è di recente recata per accompagnare la costituzione di una scuola di scienze agrarie e alimentari: si tratta di un progetto strategico per l’Alma Mater".

In Azerbaijan è nata infatti la Italy-Azerbaijan University, nuovo ateneo internazionale azero-italiano con sede a Baku, nel campus dell’ADA University. L'iniziativa si sviluppa attorno alla collaborazione tra cinque atenei italiani: Università di Bologna, Università Luiss Guido Carli, Sapienza Università di Roma, Politecnico di Torino, Politecnico di Milano. Al Macfrut l’Alma Mater ha presentato il progetto di costituzione di una scuola di scienze agrarie e alimentari all'interno della Italy-Azerbaijan University, che comprende corsi triennali e magistrali e un dottorato, oltre che una rete di laboratori e un centro servizi pensati per dare supporto alle relazioni con il mondo dell’industria.

Nel contesto del continente sudamericano, è attivo invece il Latin America Food Loss & Waste Prevention and Valorization Lab, finanziato da Università̀ di Bologna, Macfrut, Università̀ ISA di Santiago de Los Caballeros e Ministero dell’Agricoltura della Repubblica Dominicana. Il laboratorio ha l’obiettivo di costruire legami duraturi tra gli operatori della catena agroalimentare, con particolare attenzione ai paesi dell'America Latina, e alla prevenzione, alla riduzione e alla valorizzazione di perdite e sprechi agro-alimentari.

Di grande rilievo anche l’incontro che si è tenuto sui due progetti PNRR Agritech e Onfoods. Agritech è il Centro nazionale per lo sviluppo delle nuove tecnologie in agricoltura, finanziato con 350 milioni di euro per sviluppare tecnologie e iniziative finalizzate a favorire l’adattamento al cambiamento climatico e ridurre gli impatti ambientali. Onfoods, con un finanziamento di 114 milioni di euro, si impegna invece a migliorare il futuro della comunità e della filiera, proponendo un nuovo modello di alimentazione sostenibile. In entrambi i progetti è coinvolto anche il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari.

Sempre al Macfrut si è parlato anche dell’European Institute of Technology (EIT) e del programma di formazione imprenditoriale EIT FOOD Innovator Fellowship: un progetto di accompagnamento all’innovazione nel settore agro-alimentare rivolto a giovani ricercatori e professionisti, con l’obiettivo di incentivare l’occupazione dei giovani ricercatori nel mondo professionale. Infine, spazio anche ad un focus sull’agricoltura sostenibile, con un incontro improntato sulla presentazione di alcune innovazioni tecnologiche, come l’irrigazione di precisione nelle produzioni ortofrutticole e l’agrivoltaico.